Dal Paraguay a Foggia, innamorata, incinta e poi sola. La storia di Albina

Stato Donna, 06 ottobre 2021. Albina arriva dal Paraguay si ritrova a Foggia per seguire un uomo di cui si innamora. Ci resta da sola poi, incinta. Dopo tanti spostamenti viene accolta in Masseria Anna Ceci, una delle strutture principali del progetto “Abitare le Relazioni”, Progetto di Housing Sociale attivo in Capitanata e realizzato con il sostengo di Fondazione con il Sud.

Si rivolge a soggetti deboli e propone soluzioni abitative, accoglienza, formazione, tirocini e reinserimento lavorativo e sociale. Ne fanno parte la Comunità Emmaus, Smile Puglia, Consorzio Mestieri Puglia, Aranea – Consorzio di cooperative sociali e Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus.

In masseria si è rimessa in gioco, ha trovato lavoro, riorganizzando la propria vita e quella di sua figlia, superando le tante difficoltà che un cittadino straniero incontra in Italia, burocrazia compresa – “Qui è stato difficile persino avere il duplicato del documento d’identità, sono dovuta tornare 4 volte”. Da alcuni mesi però, anche lei si è affrancata dal progetto. “Grazie alla busta-paga ho ottenuto un mutuo e ho comprato casa: non è grandissima, ma non le manca nulla e poi ha un terrazzo che mi è piaciuto da subito”.

Il suo prossimo obiettivo ha un nome: Paraguay. “Mia figlia è nata a Foggia, non ha mai incontrato la mia famiglia, non ha mai visto mia madre. Io vengo da un piccolo paesino nei pressi di Belén, dipartimento di Concepción. Da quando sono a Foggia non sono più tornata: ben undici anni”.

Dell’esperienza di co-housing in masseria conserva un bel ricordo: “ne sono arrivati tanti, ma la convivenza è stata speciale… La domenica si mangiava tutti insieme, la sera si stava nel giardino, fuori. C’erano ragazze nigeriane, una donna del Venezuela, italiani. Eravamo misti, non ho mai vissuto in un posto così e anche mia figlia si è trovata bene perché ha stretto un legame con un’altra bambina della sua età”. Forte della sua esperienza, Albina ha un consiglio da dare a chi è in difficoltà: “A volte abbiamo vergogna di chiedere aiuto, è successo anche a me all’inizio. È un errore: mi hanno accolta che ero incinta, da sola, ma mi sono salvata. Adesso sto bene, stiamo bene”.

 

Redazione

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