Ieri sera a Parigi, mentre Kylian Mbappé le consegnava il Pallone d'oro, il premio più ambito del mondo del calcio, nella testa di Alexia Putellas, entusiasmante trequartista del Barcellona e della nazionale spagnola, è passato ancora una volta lo stesso pensiero che la accompagna ogni volta che realizza un gol: "Dedico questo premio a mio padre" (FACEBOOK)
(repubblica.it). Ieri sera a Parigi, mentre Kylian Mbappé le consegnava il Pallone d’oro, il premio più ambito del mondo del calcio, nella testa di Alexia Putellas, entusiasmante trequartista del Barcellona e della nazionale spagnola, è passato ancora una volta lo stesso pensiero che la accompagna ogni volta che realizza un gol: “Dedico questo premio a mio padre“. Se oggi il mondo del calcio può ammirare la classe e le innate capacità della trequartista 27enne, nata nel piccolo comune di Mollet del Valles, 50.000 abitanti in Catalunya, deve infatti ringraziare il padre Jaume Putellas Rota che l’ha incoraggiata e spinta a calcare i campi da calcio nonostante la famiglia abbia sempre amato visceralmente la pallacanestro.
Dal 2012, anno della sua scomparsa, Alexia festeggia i suoi gol dedicandoli a lui; dediche dell’anima ma anche del corpo, come il tatuaggio che compone il mosaico sulla sua schiena in cui si vede un uomo intento a tenere tra le braccia la figlia. I volti sono stilizzati, il messaggio chiarissimo.
Il riconoscimento di France Football è arrivato dopo una stagione semplicemente strepitosa, culminata con il triplete da parte delle catalane e con la vittoria della Champions in finale con il Chelsea, battuto per 4-0. Alexia è una centrocampista offensiva dotata di tecnica e istinto per il gol: in 371 presenze con la maglia del Barca ha segnato 154 reti e nella scorsa stagione, quella che l’ha portata a vincere il Pallone d’oro, sono stati 26 i centri messi a segno. Oltre ad abbattere le difese avversarie si sta dimostrando un grimaldello unico nello scardinare i pregiudizi sul calcio femminile: questa mattina il quotidiano El Mundo le ha riservato grande spazio in prima pagina, festeggiando insieme al calcio spagnolo questo straordinario traguardo per lei e per tutto il movimento.
A 27 anni la capitana del Barcellona si gode la notorietà planetaria e il premio più prestigioso per un calciatore. (repubblica.it)
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