Tristano e Isotta (foto fondazione Petruzzelli)
(ANSA) – BARI, 24 GEN – Si inaugura il 25 gennaio la stagione 2022 della Fondazione Petruzzelli con ‘Tristano e Isotta’ di Richard Wagner, una nuova a produzione dell’ente lirico barese, con la direzione orchestrale del maestro Marco Piollet e la regia a Yannis Kokkos. L’opera ha una partitura complessa che impegna sia il direttore nella direzione sia i musicisti nell’esecuzione.
Per quanto riguarda l’adattamento della vicenda, Kokkos ha detto che “ogni atto racchiude in sé una confessione”. Nel primo Isotta rammenta l’inizio del suo amore per Tristano, un amore proibito; ricorda quale turbamento le suscitò lo scambio del primo sguardo, il desiderio inappagato, il rapporto solido che la lega a sua madre, maga esperta nell’arte di preparare filtri. Durante il secondo atto, Re Marke dichiara il suo amore appena nato per Isotta, esprime l’amicizia che lo lega a Tristano, la sua fedeltà, sebbene il tradimento sia in agguato.
Nel terzo atto tocca invece a Tristano ricordare: evoca la sua infanzia, il mistero della nascita (durante la sua vita il problema delle origini fu una preoccupazione per Wagner), i suoi rimpianti e l’amore mortifero, infinito che lo divora.
“Queste tre confessioni sono fondamentali – spiega il regista – per conciliare il parossismo romantico con l’introspezione psicanalitica più contemporanea”.
In tutte le opere del passato si pone la problematica delle tre temporalità: l’epoca in cui il compositore o il librettista situa l’azione, l’epoca nella quale l’opera è composta o scritta con il suo contesto storico, e infine l’epoca in cui viene messa in scena e recepita dal pubblico. Sulla scena queste tre epoche devono poter coesistere in modo armonioso grazie a uno sforzo creativo. “Per ‘Tristano e Isotta’ – sottolinea Kokkos – queste tre epoche coesistono simultaneamente in tutti gli elementi del nostro spettacolo, dallo spazio ai costumi, fino all’azione scenica. Certamente vi si ritroverà l’eco di un’epoca ormai lontana”. (ANSA).
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