Due chiacchiere sul Carnevale pugliese rimandato alla primavera

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Carnevale di Manfredonia

StatoDonna, 26 febbraio 2022. Sfilano i carri di Carnevale a Viareggio e a Venezia, per citare quelli noti ai più, ma in Puglia si rimanda la festa in primavera o in estate. Vabbè, ma i problemi sono altri, potrebbe dire qualcuno. Eppure la “finestra” del Carnevale manca soprattutto laddove la tradizione è più consolidata e la città partecipa alla festa con quello stile ironico, e un po’ canzonatorio, senza il quale che festa sarebbe?  Certo una ricorrenza del genere su una piattaforma online vale solo se si è in pandemia, ma anche la sua valutazione, a quanto pare, dipende dalle Regioni.

Sfilata di Carnevale ad Apricena (ed. 2017)

Diciamo che si aggiunge anche la cosiddetta “tempesta” prevista in Puglia, in senso meteorologico, a spegnere le attese per quella che è, in assoluto, una festa vissuta dal vivo, dopo la quale si lascia la “carne” e si comincia la quaresima. A Viareggio, uno dei filoni dei carri si è ispirato al Covid e alla sua “derisione”, un modo per esorcizzare tristezza e paura sintetizzato nella frase “si torna a rivedere le stelle”, o in uno dei carri ispirati a Vasco, “voglio una vita decovizzata”. La pandemia sorpassa, nel repertorio, anche la tradizionale ironia e caricatura dei personaggi più in voga del momento.

Di tradizione ne abbiamo in Puglia, dal Carnevale che vanta centinaia di anni, come quello di Putignano, a quelli di Massafra, Locorotondo, Mesagne. In Capitanata è Manfredonia il centro della festa di febbraio che slitta, come ha annunciato il sindaco Rotice, a tarda primavera o estate. Risale agli anni’50, con la tradizione dei maestri cartapestai, dei lazzi, dei frizzi, dei canti e dei balli e della famosa “sfilata delle meraviglie”.

Foto: faxonline.it (Putignano, ed. 2020)

In piazza sfila la città intera, associazioni, scuole, cittadini, annunciare quanto sarà stanziato per il suo svolgimento dà il via alla fase post natalizia che, appunto, traghetta fino al Carnevale. Per rassicurare i più affezionati, privati per il secondo anno della kermesse sul Golfo, almeno quello secondo calendario, è stato annunciato che Ze’ Peppe, la maschera simbolo, girerà per le strade dal martedì grasso fino alla pentolaccia.

Per rimanere in Capitanata, il carnevale di Apricena si va affermando nelle sue ultime edizioni, (è giunto all’ottava nel 2020) e per quest’anno l’amministrazione comunale, attraverso dei video, ne sta celebrando la storia partendo da Goldoni ai giorni nostri. Vedendo il decollo del Carnevale ad Apricena ne è nata, anche, una certa rivalità fra paesi e quelli più grandi hanno cominciato a domandarsi: “E noi?”. Insomma, una sana e comprensibile invidia.

Foto: cucinaremeglio.it

Maschere sui carri e maschere di moda, quelle che rispecchiano i tormentoni del momento e che riguardano i più piccoli. Ormai da anni è la tv a dettare la scelta dell’abito, anzi, sono le serie tv. Vedi Squid Game, la Casa di carta, l’intramontabile Harry Potter, i film della Disney. Fate e Zorro sono andati in archivio, cari miei, e i bambini hanno le idee più chiare, forse.

Abbondano, come sempre, anche le ricette di questo periodo, meno inclini a cambiamenti di costume. Che Carnevale sarebbe senza le chiacchiere, le bugie, i crostoli,i  fiocchetti, le frappe, secondo le varianti regionali del nome? Si tratta in tutti i casi di sottili sfoglie di pasta che passano in frittura e si cospargono di zucchero a velo, da mangiare, lo consigliamo, tenendo conto che sono molto friabili. Da non dimenticare la tradizione dei maestri confettieri con prodotti di fine artigianato, confetti bianchi o colorati, assortiti o non, di gastronomia made in Puglia. Il Carnevale è più dolce, la festa si fa in primavera.