Lina Siciliano, l’attrice rivelazione di “Una femmina” premiata al Bifest

Stato Donna, 30 marzo 2022. Un attore di teatro che negli ultimi anni è diventato tra i più richiesti e apprezzati del cinema italiano. Una debuttante assoluta dal passato complicato che al suo primo film rivela uno straordinario talento. Fabrizio Ferracane e Lina Siciliano ritireranno stasera al Teatro Petruzzelli rispettivamente il Premio Alberto Sordi per il migliore attore non protagonista e il Premio Mariangela Melato per l’attrice rivelazione. Entrambi per lo stesso film, Una femmina di Francesco Costabile, già presentato alla Berlinale di quest’anno e proiettato stamattina sempre al Petruzzelli, prima dell’incontro con i due attori.

Al termine della proiezione, il direttore del Bif&st Felice Laudadio è brevemente intervenuto per segnalare come altre due giovani attrici allora poco conosciute, come Miriam Leone e Benedetta Porcaroli, siano state ospiti del Festival barese per poi avviarsi entrambe a un’importante carriera. “Auguro a Lina Siciliano che la sua presenza qui le porti altrettanta fortuna!”.

Si è quindi entrati subito nel vivo dell’incontro moderato da Maurizio De Rienzo che ha domandato ai due interpreti come siano arrivati ai rispettivi ruoli. “Francesco Costabile mi parlò per la prima volta del film diversi anni fa” – ricorda Ferracane – “e già allora teneva che il personaggio dello zio lo facessi io. La lavorazione, però, è slittata due volte, la prima per la gravidanza di Lina e la seconda per il Covid. Ciononostante, Francesco è stato sempre presente, con me; prima di iniziare le riprese abbiamo discusso insieme varie volte su alcune scene perché lui è uno che si fa molte domande”.

Fabrizio Ferracane e Lina Siciliano al Teatro Petruzzelli per il Premio Alberto Sordi per il migliore attore non protagonista e il Premio Mariangela Melato per l’attrice rivelazione

Decisamente più particolare l’approdo di Lina Siciliano al film, per il quale l’attrice non ha potuto non rievocare il suo passato: “Sono nata in Calabria e sono cresciuta in una casa-famiglia fino all’età di 20 anni, quando ho deciso di lasciare un contesto nel quale non volevo più vivere. Sono andata a Napoli, ospite di un’amica, e lì ho trovato lavoro e poi anche un piccolo appartamento in affitto. Un giorno mi ha chiamato la mia educatrice per dirmi che c’era un regista che stava cercando una ragazza calabrese per un film, non necessariamente con esperienze di recitazione. Nonostante le mie reticenze, l’educatrice ha insistito perché io scendessi, evidentemente aveva intuito una mia piccola dote che tenevo nascosta. Una volta lì, Costabile mi ha sottoposto a tre provini finché non ha deciso che dovessi essere la protagonista del suo film”.

Lei si è messa letteralmente addosso il film dall’inizio alla fine – ha commentato Ferracane, elogiando il lavoro dell’attrice – con una potenza tale che non potresti credere che si tratti di una esordiente!”.

Una femmina è tratto dal libro “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta” dell’attuale direttore dell’Espresso, Lirio Abbate. Il personaggio interpretato dalla Siciliano è quello di una giovane donna che si ribella al contesto in cui è nata, dominato dalla malavita.

Lei è come me – ha ammesso l’attrice – come me pensa a emanciparsi, aspira a vivere una vita che sia veramente vita. Ma ci sono naturalmente delle differenze, soprattutto nel rapporto del personaggio con la madre che io non ho avuto. Ho avuto però la fortuna di essere supportata sia dal regista che da tutti gli altri attori. E avevo una coach con la quale dieci minuti prima di ogni ciak facevo un training che mi permetteva di entrare nel personaggio”.

Pur con la mia esperienza – ha ammesso invece Ferracane – io avevo invece talvolta delle difficoltà con il mio personaggio che è una vera bestia, che pensa e commette azioni che per me sono irriconoscibili e che invece si riferiscono a eventi reali. Mi faceva una certa impressione trovarmi in quei luoghi testimoni di tante tragedie, anche se il paese nel quale abbiamo girato, Verbicaro, ha saputo tenere a distanza le organizzazioni criminali”.

L’attore siciliano è stato anche protagonista di Leonora addio di Paolo Taviani, proiettato proprio ieri mattina al Petruzzelli. “Paolo non mi ha fatto nemmeno un provino, sapeva da subito che sarei stato il delegato del comune che doveva portare le ceneri di Pirandello da Roma alla Sicilia. Non posso dimenticare il primo incontro che abbiamo avuto nell’ufficio della produzione, con quegli occhi che gli brillavano mentre mi osservava. Anche durante le riprese del film, ho sempre sentito un grande affetto da parte sua nei miei confronti”.

Sul suo futuro, Lina Siciliano non ha dubbi: “Continuerò a fare l’attrice, ho avuto già il ruolo da protagonista per un altro film e sto facendo diversi provini con vari registi. Ma lo farò mantenendo i piedi per terra, da casalinga e da mamma. Lina sarà sempre Lina anche se assumerà un’importanza più marcata all’interno del cinema“.

 

Redazione

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