E poi uscirono per riveder le stelle, la passione celeste degli astrofili dauni

Foggia, 28 giugno 2022. “Il cielo è una finestra sul passato perché la luce di una stella arriva a noi dopo tantissimo tempo per via delle enormi distanze. Esploriamo e osserviamo questo campo vasto cercando ogni giorno un contatto con i curiosi, dedicandoci alla divulgazione dell’Astronomia. Portiamo il cielo in piazza e ovunque ci sia il bisogno”.

Nunzio Micale, 23 anni, di Vieste, è il presidente del G.A.D., Gruppo Astrofili Dauni, che è nata come associazione in piena pandemia nel 2020 e che già dal 2018 ha registrato, per esempio, sold-out a Parco S. Felice per l’osservazione di Marte. 400 persone per guardarlo con il telescopio.

Hanno riscoperto passioni sopite di molti interessati ma impossibilitati a praticare il loro hobby. “Sai avevamo il telescopio in soffitta prima del vostro arrivo”, racconta Emiliano Maramonte che, con il presidente e con Lucia Ciuffreda, è tra i fondatori del gruppo.

“L’anno scorso abbiamo inviato Pec a tutti i comuni della Provincia di Foggia inerente alla realizzazione di un Parco Nazionale delle Stelle, grazie ai modesti livelli di inquinamento luminoso presente nell’area Garganica, che offre ancora la visualizzazione ad occhio nudo della Via Lattea e altre meraviglie del cielo” (Gad)

Nunzio è uno studente di biologia, di 23 anni, che guidava il gruppo già 8 anni fa e che oggi sta valorizzando, fra l’altro, l’astro-turismo sul territorio. “Tengo dei laboratori nel Villaggio eco-sostenibile Cala Molinella a Vieste, con ragazzi e anche genitori. Si svolge un vero percorso divulgativo-didattico con sistema solare costruito ad hoc in scala, con i primi quattro pianeti distanziati correttamente l’uno dall’altro per visualizzare quanto siamo piccoli rispetto alla bellezza della natura. Al suo termine, i bambini costruiscono con materiale di riciclo dei razzi e satelliti spaziali, per poi passare all’osservazione astronomica al telescopio. Insomma, diamo prima le basi”.

E poi appuntamenti dedicati all’osservazione del cielo notturno, quindi dei pianeti, galassie, ammassi globulari, nebulose e stelle. “Con la nuova strumentazione che abbiamo acquistato, si potrà godere, in ogni suo dettaglio, dell’osservazione del sole in tutta sicurezza”.

Alla ricerca di nicchie particolarmente buie sul nostro territorio, Nunzio ha trovato un luogo “meno afflitto dall’inquinamento luminoso dove si può ancora osservare la via Lattea. È il Valico del Lupo. “Qui è magnifica la via Lattea, anche se questa visione va scemando di anno in anno. Il cielo lo stiamo perdendo per via dell’inquinamento luminoso, la gente si stupisce oggi per quello che, una volta, vedeva anche a occhio nudo”.

Apprezza la rinata curiosità verso il manto celeste su di noi: “Si lavora, si va sempre di corsa, non si ha il tempo di osservare queste bellezze, quando il telescopio amplifica la vista su un oggetto sorprende le persone che restano senza parole”.

Oggi si sono moltiplicate le occasioni per parlarne, fra comete che arrivano e scompaiono in silenzio – “apparizioni frequenti ma non tutte raggiungono la visibilità ad occhio nudo”, precisa Nunzio-, allineamenti planetari, eclissi di luna e altri fenomeni che richiamano attenzione. Lui, Nunzio, è quello “molto mattiniero”- dice Emiliano Maramonte- “più di tutti noi soci che abbiamo inaugurato a Foggia e in provincia un nuovo corso di astrofilìa e che discutiamo di scienza e di pubblicazioni scientifiche scoprendo affinità con tanti altri, da Foggia e dalla provincia”.

Lucia Ciuffreda, docente di biologia, sentiva parlare da suo padre, coltivatore diretto, di luna e di semina. Poi ha cominciato con un gruppo di appassionati di Manfredonia prima di diventare socia del GAD. “Il cielo è un viaggio nel tempo che ti eleva dalle miserie terrestri, che ti pone le classiche domande esistenziali sul confronto fra noi e l’universo, da dove veniamo e dove andremo, senza risposta. Il cielo non lo vediamo più, le luci a led sono ancora peggio”.

L’allineamento dei pianeti, fenomeno visibile qualche giorno fa, Nunzio l’ha osservato: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno a occhio nudo, tranne Urano e Nettuno, che sono troppo lontani. “Uno spettacolo che noi vediamo nella nostra prospettiva, dove ci sembrano allineati in base alle configurazioni orbitali di questi corpi”.

Ma se proprio dovesse esprimere il suo stupore maggiore, ebbene consiste nell’osservare il sole e della luna, “perché loro sì, sembra di averli dietro casa. La cromosfera del sole si presenta con enormi archi di plasma, gas ionizzato, che veramente ci fanno sentire un puntino nel sistema solare, per quanto siano grandi”. E poi la luna, tanto vicina quanto lontana.

 

Paola Lucino

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