Dagli States ai Monti Dauni, il turismo delle radici sempre più diffuso

Stato Donna, 25 agosto 2022. “Il turismo di ritorno è un filone da potenziare e su cui dedicare gran parte delle nostre energie e del nostro impegno. I nostri conterranei sono in cerca della loro storia, del loro passato per ricostruire il loro presente, è su di loro che dobbiamo accendere i riflettori investendo in progetti turistico- culturali. Riportare i rosetani e loro discendenti a Roseto”. La considerazione è della sindaca di Roseto Valfortore Lucilla Parisi in un’estate che ha visto il ritorno, come di consueto, di alcuni emigrati dall’Italia o dall’estero nel loro paese d’origine.

A ben guardare, il “turismo di ritorno” non ha più la stessa consistenza di un decennio fa, e nemmeno la stessa cadenza di una prima generazioni di paesani andati altrove che, puntualmente, trascorrevano parte della loro vacanza sui Monti Dauni. Talvolta si trattava del ritorno di interi gruppi di famiglie impiegate nello stesso settore lavorativo in un’altra regione, per dire dello spopolamento del territorio a “colonie”. In questi anni, però, si rileva, come fa notare la sindaca, una più attenta e deliberata ricerca delle proprie origini, una volontà di conoscere, di riconnettersi alle proprie radici che in una prima fase si diluiva in un ritorno “di massa”.

Il caso di Celle S. Vito e del bimbo che si chiama con il nome del paese dei nonni ha fatto di recente molto clamore, simbolo di fili della memoria che intendono ricongiungersi. Ma torniamo a Roseto e alle “visite guidate” dei turisti dall’estero.

“Sono sempre più numerosi i turisti che giungono a Roseto in cerca delle proprie origini. È il caso di Melissa che insieme alla sua famiglia, è partita da Roseto Pennsylvania per immergersi nei vicoletti di Roseto Valfortore, nella sua storia, nelle sue tradizioni, nella sua semplice bellezza”, annovera la sindaca.

Ma non finisce qui. “Grazie al lavoro congiunto di Comune, Associazione Turistica Pro Loco Roseto Valfortore, Puglia Tourist Information Roseto Valfortore e alla tour operator Angela di Emotional Puglia, la signora Lucia ha potuto finalmente conoscere il paese di origine dei suoi antenati, emigrati da Roseto in America. “Sono così felice e grata, oggi ho finalmente ritrovato il paese della mia famiglia, il mio paese”, queste le parole della signora Lucia dopo essersi complimentata dell’accoglienza e dell’aiuto ricevuto, e della bellezza del nostro borgo”. Il marito di Lucia (Lucy), è Kent Conrad, senatore negli Stati Uniti per 30 anni, insieme sono arrivati in Puglia per trascorrere le loro vacanze in Puglia con un obiettivo importante: andare nel paese di origine dei parenti di Lucy che emigrarono in America e scoprire così dove sono nati e hanno vissuto i suoi antenati.

Selfie di turisti sul belvedere di Roseto

Ma possiamo citare, a proposito di cultura degli espatriati, il libro presentato ad agosto scorso in altro comune dei Monti Dauni, Biccari che con Roseto fra l’altro, è nella rete dei “Piccoli Comuni Welcome”. Il libro si intitola “Nascita della nuova Biccari a Filadelfia”, scritto da Erik Lucera sulla storia degli emigrati biccaresi negli Stati Uniti. E ancora “Biccari come Buenos Aires”, manifestazione tenutasi il 20-21 agosto  organizzato dall’associazione Argentina Per Il Mondo – che accoglie nel famiglie e giovani argentini discendenti di italiani – in collaborazione con il Comune di Biccari, la Cooperativa di Comunità Biccari e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina.

Di “turismo delle radici”, d’altra parte, si occupa da tempo il ministero degli Esteri da cui estrapoliamo questi dati. Nel 2018 il flusso economico in entrata generato da tale turismo è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente). Si sviluppa sfruttando canali innovativi, “poiché la diffusione capillare delle informazioni e la ricerca dei documenti sulla storia familiare passa dai siti web e dai social network”. Un’altra particolarità è che “lascia indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, valorizzando aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile”. Ancora: “Il turista delle radici è ambasciatore dei territori che custodiscono la sua storia familiare, solitamente i piccoli borghi”. L’emigrazione li ha svuotati, soprattutto al sud, in particolare sui Monti Dauni, il turismo di ritorno è una delle politiche possibili per il loro rilancio.

 

Redazione

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