Foggia, 19 aprile 2023. Un modo per mantenere viva la memoria dell’artista Mosè La Cava, l’artista lucerino scomparso due anni fa. Questo l’intento della Fondazione Mosè La Cava, che, come ha raccontato il suo presidente, Paolo Lops, ha organizzato l’evento “I cavalli di Mosè” nella corte di Palazzo Pascale-Cavalli a Lucera.
La Fondazione, per l’evento che si è tenuto domenica 16 aprile, ha chiamato due artisti di Lucera, Giuseppe Petrilli e Andrea Petrillo, che hanno conosciuto Mosè e hanno collaborato con lui, chiedendo loro di fare un intervento sull’opera “I Cavalli”.
“Non ho voluto interpretare la sua opera ma ho pensato di dare una continuità, aggiungendo ai due cavalli di Mosè altri due. Sperando che questo galoppo sia infinito nel tempo e si moltiplichi per sempre”, ha affermato Giuseppe Petrilli, ricordando il primo approccio con Mosé (quando gli presentò una cartellina di disegni per collaborare ad una rivista di fumetti e fu letteralmente bocciato), le prime mostre insieme e l’attività di action painting in uno storico locale del capoluogo.
L’intervento di Andrea Petrillo, invece, prende spunto dalle lunghe e appassionate chiacchierate con Mosè sui loro artisti di riferimento, fatte soprattutto durante la condivisione degli spazi di Palazzo Clearco Cavalli, dove Mosè sognava di creare una sorta di Bauhaus lucerino. “A me piacciono Caravaggio e il Barocco napoletano, a lui piacevano Rubens, Rembrandt, la pennellata di Velasquez. Così ho pensato di reinterpretare un’opera di Rubens che porta in gloria l’effige di una Madonna, portando in gloria la firma di Mosè”, ha spiegato Andrea Petrillo.
La Fondazione Mosè La Cava, nata a luglio 2022, ha l’obiettivo di mettere in campo quello che Mosè – artista, restauratore, designer che si è occupato anche di scultura, incisioni, scenografia e tecniche multimediali, fino alla costruzione di strumenti musicali medievali – aveva in mente di fare, dando così continuità al suo progetto, alla sua idea di arte.
Lavorare sulla memoria per proiettare l’immagine di Mosè nel futuro, per permettere a tutti, soprattutto ai più giovani, di scoprirlo o riscoprirlo. Per fare questo la Fondazione fa appello a tutti gli amici e i collezionisti che possiedono le sue opere, per censirle, autenticarle e catalogarle; allo stesso tempo metterà in campo laboratori rivolti a bambini e ragazzi in età scolare, per creare occasioni di promozione della cultura artistica e lavorare con le nuove leve, come Mosè amava fare.
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