Donne e itinerari sacri sul Gargano: a “Racconti di Esperidi” c’è Lucia Tancredi

L’associazione “Racconti di Esperidi” di San Nicandro ha incontrato la scrittrice Lucia Tancredi per parlare di itinerari femminili sacri sul Gargano.  Sul tema ha formato vari libri, l’ultimo è Jacopa Dei Settesoli, oppure Io, Monica e Ildegarda, fra i libri pubblicati per la casa editrice Città Nuova.

“Quando un’amica come Lucia Tancredi narra, si racconta, descrive, fa rivivere e vivere emozioni, storie, il tutto sospeso tra umano e divino, tra terra e cielo, sacro e profano,

il connubio eterno di forma e sostanza, si esprime pienamente nella sintesi della perfezione plastica di aristotelica memoria”, dice Concetta Melchionda, presidente dell’associazione.

Un commento sulla produzione di Lucia tancredi per cui avete organizzato l’incontro

Ascoltare Lucia é davvero esperienza di platonica bellezza. Laddove l’esteriore diventa riflesso di Idea. Il senso del sacro al femminile, la rivoluzione “copernicana” del Cristianesimo visto da prospettive inconsuete rispetto all’invisibilità femminile del mondo classico, l’Arcangelo Michele, la sua” casa “nelle viscere del Gargano per ascendere al Cielo, Oriente, Occidente, cammini. Di uomini, di donne. Brigida di Svezia, Ortolana, madre di Chiara d’Assisi. Una parità raggiunta grazie alla ricerca dell’Altrove, come Francesco di Assisi, come Jacopa de Settesoli. Legati in modo indissolubile da quel fin amor, o amor cortese, che li terrà uniti fino alla morte. Entrambi, sempre in cammino.

Ne avevi già parlato su StatoDonna di questo legame speciale

Sì. Lontani, Francesco e Jacopa, eppure connessi col cuore, la mente pur nelle rispettive diversità. Anzi, uniti, proprio grazie ad esse e al rispetto che ne deriva. Si tratta di una rivoluzione autentica in un Medioevo altamente simbolico e contenente il miglior lascito del momento classico. Quello che, secondo Massimo Cacciari sarà il nocciolo teoretico della Scolastica, una humanitas sublime fonte  di  Charis.

Cioè Grazia

Grazia, Carità, virtù teologale per eccellenza amata da Francesco e condivisa da Jacopa, che non resterà sterile condivisione dal vago sapore intellettualistico ma adesione profonda e radicale ad un ideale di amore universale.

Non so per quanto tempo abbia narrato, in modo dolce e suadente, ininterrottamente, Lucia. So solo che é stata dimostrata tutta la relatività di questa dimensione e categoria fisica. Tutto è rimasto sospeso, una bolla. Interrotta solo dalla musica stupenda di Michele Solimando e dalla voce splendida di Catia Palermo.

Ci siamo persi con esperienza di “eccesso”, di Bellezza Assoluta, di Logos, padrone di ogni tempo. Ci ha afferrato, incatenato, portato in estasi… Ebbene, l’Iperuraneo, non è mai stato così vicino.

 

Redazione

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