Manfredonia - Un noto adagio latino recita: "Verae amicitiae sunt aeternae", tradotto, le vere amicizie sono eterne.
Manfredonia (Foggia) – Un noto adagio latino recita: “Verae amicitiae sunt aeternae“, tradotto, le vere amicizie sono eterne.
Niente di più calzante per definire l’amicizia vera ma soprattutto di lunga data che lega da oltre un cinquantennio un gruppo di oltre trenta belle donne che si sono ritrovate per una serata conviviale sul porto turistico di Manfredonia.
Comune denominatore, oltre all’amicizia, l’aver vissuto e condiviso infanzia, adolescenza e prima fase della gioventù, abitando le case dei pescatori di Manfredonia, o meglio le cosiddette “chése d’i marenére“.
Un’infanzia stupenda, come dalle stesse raccontato, fatta di semplicità, generosità, condivisione delle difficoltà, valori oggi in progressiva estinzione. Dalle loro parole, emerge tanta nostalgia ma soprattutto un grande amore per una delle più belle spiagge e scogliere di Manfredonia, letteralmente disintegrate per far posto all’attuale porto turistico.
I ricordi più belli, quelli vissuti sulla spiaggia, baciata da un mare stupendo e cristallino ricco di frutti di mare e tanto pesce, normalmente pescato con le reti fisse collocate quotidianamente dai pescatori con i loro piccoli battelli a remi e successivamente con motori marini di 15 cavalli.
Un’amicizia sempre viva ma stimolata dalla istrionica “promoter” Vincenza Bottalico, figlia del famoso pescatore nonché storico presidente della Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Michel “U Pazziarill”, volato al cielo qualche anno fa.
Dopo aver formato un gruppo WhatsApp dedicato alle amiche delle “chése d’i marenére” ecco che parte l’invito a presenziare alla cena, per ritrovarsi e vivere quelle belle emozioni del passato remoto che hanno caratterizzato positivamente il loro vissuto e lasciato segni indelebili di vera amicizia.
Ascoltando i loro racconti, si viene letteralmente catapultati indietro nel tempo, nei mitici e nostalgici anni 70 ed 80, notoriamente caratterizzati da valori umani eccezionali e purtroppo irripetibili.
Il tempo passato ha potuto scalfire i lineamenti dei ridenti e delicati visi ma nel contempo ha cementato i sentimenti veri di amicizia che lega da tempo questo gruppo di donne. Tutto traspare, con evidenza cristallina, dagli sguardi affettuosi che si intersecano, dagli abbracci e dalle parole che naturalmente come poesia, derivano dei loro racconti.
Non mancheranno altre occasioni, l’importante era partire, ritrovarsi, sorridere ed abbracciarsi, sentendosi orgogliosamente donne, sorelle ed amiche delle “chése d’i marenére” di Manfredonia.
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I ricordi più belli, quelli vissuti sulla spiaggia, baciata da un mare stupendo e cristallino ricco di frutti di mare e tanto pesce, normalmente pescato con le reti fisse collocate quotidianamente dai pescatori con i loro piccoli battelli a remi e successivamente con motori marini di 15 cavalli.
Un’amicizia sempre viva ma stimolata dalla istrionica “promoter” Vincenza Bottalico, figlia del famoso pescatore nonché storico presidente della Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Michel “U Pazziarill”, volato al cielo qualche anno fa.
Dopo aver formato un gruppo WhatsApp dedicato alle amiche “Di’ Chese Marenere” ecco che parte l’invito a presenziare alla cena, per ritrovarsi e vivere quelle belle emozioni del passato remoto che hanno caratterizzato positivamente il loro vissuto e lasciato segni indelebili di vera amicizia.
Ascoltando i loro racconti, si viene letteralmente catapultati indietro nel tempo, nei mitici e nostalgici anni 70 ed 80, notoriamente caratterizzati da valori umani eccezionali e purtroppo irripetibili.
Il tempo passato ha potuto scalfire i lineamenti dei ridenti e delicati visi ma nel contempo ha cementato i sentimenti veri di amicizia che lega da tempo questo gruppo di donne. Tutto traspare, con evidenza cristallina, dagli sguardi affettuosi che si intersecano, dagli abbracci e dalle parole che naturalmente come poesia, derivano dei loro racconti.
Non mancheranno altre occasioni, l’importante era partire, ritrovarsi, sorridere ed abbracciarsi, sentendosi orgogliosamente donne, sorelle ed amiche “Di’ chese marenere” di Manfredonia.
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