Il tuo capo ti sta manipolando, se pronuncia questa parola licenziati all’istante: sta facendo lo spietato giochetto psicologico

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Attento al tranello! (pixabay.com) - www.statodonna.it

Se il tuo capo utilizza questa parola, potrebbe avere intenzioni manipolative. Ecco alcuni consigli su come riconoscerle.

La comunicazione è senza dubbio uno degli strumenti più potenti a nostra disposizione. Grazie ad essa, possiamo instaurare alleanze, influenzare opinioni, oppure, nei casi più gravi, manipolare le persone.

Questo fenomeno è particolarmente evidente nei contesti lavorativi, dove le parole scelte da un superiore possono influisce profondamente sul comportamento dei dipendenti e sulla relazione tra chi comanda e chi esegue.

In tali situazioni, risulta fondamentale saper riconoscere i segnali che potrebbero indicare una manipolazione psicologica.

Talvolta, basta una semplice parola per svelare intenti meno nobili. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta: se ti ci ritrovi, forse è tempo di cambiare ambiente.

La parola che nasconde tutto

Secondo Modena Volta Pagina, tra le strategie psicologiche più adoperate nelle dinamiche di potere vi è la “manipolazione verbale”. Tra le diverse espressioni usate da un capo per esercitare un controllo psicologico, ce n’è una in particolare che dovrebbe destare sospetti: la parola “dovresti”. Sembrerebbe innocua, quasi neutra, ma in realtà si tratta di uno strumento di manipolazione molto potente, in quanto contiene in sé una pressione implicita che costringe il dipendente a sentirsi obbligato ad agire in un certo modo.

L’impiego della parola “dovresti” si basa sulla psicologia della persuasione e sfrutta il principio della “conformità sociale”, che porta le persone a soddisfare le aspettative degli altri, in particolare quando queste provengono da una figura autoritaria. Nella relazione fra un capo e un dipendente, questa pressione si rivela particolarmente efficace, poiché il secondo, per evitare conflitti o per cercare conferme sul proprio valore professionale, è spesso incline a cedere, specialmente in un ambiente lavorativo stressante, dove la paura di perdere il posto o di non soddisfare le aspettative del superiore amplifica la sua vulnerabilità.

gerarchia con ruoli
Dinamiche subdole (pixabay.com) – www.statodonna.it

Le dinamiche di potere e come difendersi

Il tratto più subdolo della manipolazione psicologica è che spesso non viene riconosciuta per quello che è. Le parole vengono scelte con cura in modo da far sembrare la manipolazione naturale e giustificabile, al punto che il dipendente potrebbe non accorgersene. Inoltre, la manipolazione psicologica può manifestarsi in molteplici forme: dal “gaslighting” (che, come chiarito da Modena, induce a dubitare della propria percezione della realtà) a un abuso di potere costante, volto a suscitare sensi di colpa.

Essere in grado di identificare i segnali di manipolazione psicologica è indispensabile per proteggersi da abusi emotivi sul lavoro. Una volta riconosciuti questi comportamenti, è importante instaurare una comunicazione assertiva con il proprio superiore. Non esitare a chiedere chiarimenti sulle richieste, esprimendo eventuali dubbi o perplessità in modo professionale. In caso estremo, meglio cercare ambienti migliori.