Ultim’ora lavoro, “Portate un certificato e vi licenziano per giusta causa”: confermata la legge

0
Una mancanza gravissima

Un certificato per il licenziamento (Canva) - statodonna.it

Se non si porta un determinato certificato medico che giustifichi un’assenza, si rischia il licenziamento per cause ignote.

Il corpo comunica in tanti modi, e spesso con segnali sottili, che tendiamo a ignorare. E dolori ricorrenti, stanchezza insolita, o fastidi localizzati, possono esser campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Capire da dove proviene un malessere fisico, non è infatti sempre immediato. Tanto che a volte, il dolore si manifesta in un punto diverso da quello d’origine; oppure si presenta in modo intermittente, rendendo quindi difficile il collegarlo a una causa ben precisa.

Annotare quando e come si manifesta un sintomo, può infatti aiutare a individuarne l’origine. E il contesto in cui compare — dopo magari uno sforzo, a riposo, effettuato al mattino — può fornire preziosi indizi da condividere con un professionista.

Ecco perché, non bisogna appunto mai affidarsi solo a supposizioni, poiché il confronto con medici e specialisti, resta fondamentale per ottenere una diagnosi corretta, e affrontare il problema in modo efficace.

Assenze per motivi di salute

Quando un lavoratore si assenta per motivi di salute, è fondamentale che la giustificazione sia supportata da una documentazione medica corretta. Dal momento che, persino chi è tutelato da un contratto regolare, deve seguire specifiche procedure: specialmente in presenza di invalidità riconosciute. Tanto che, un errore anche involontario, può costare davvero caro.

Il portale LentePubblica.it, ha riportato un caso emblematico: ovvero quello della dipendente di un’azienda sanitaria locale, stata licenziata per aver presentato un certificato medico ritenuto non idoneo, mediante cui ottenere il congedo legato alla sua invalidità. E nonostante la donna abbia fatto ricorso, sostenendo che l’assenza fosse giustificata, la documentazione in questione è stata considerata carente.

Un giudizio che desta alquanto scalpore
Giudizio della corte di cassazione (Canva) – statodonna.it

Una sentenza che fa discutere

Il giudizio della Corte di Cassazione ha, difatti, attirato molta attenzione: poiché l’assenza di certificazioni previste dalla normativa, ha reso nullo il congedo, trasformando quindi l’assenza in ingiustificata. Questo, ha comportato l’attivazione della procedura di licenziamento, secondo l’art. 55-quater, lettera b) del D.lgs. 165/2001. E il caso ha, di conseguenza, aperto un dibattito acceso sul rigore delle regole, in ambito lavorativo.

Un episodio che lancia, in altre parole, un chiaro segnale ai lavoratori: per cui ogni richiesta legata alla salute, dev’esser assolutamente accompagnata da documenti precisi e conformi alla legge. Poiché una svista o una mancanza del genere, può appunto compromettere irrimediabilmente il rapporto di lavoro. Motivo per il quale, la burocrazia può a volte sembrare ostile, ma che proprio in determinati e specifici casi, si rivela esser invece la linea sottile fra tutela e licenziamento.