Addio b&b e case vacanza: da oggi o prenoti in hotel o in vacanza dormi sotto i ponti | Passata la legge epocale

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Prenotare vacanza addio B&B prenota hotel

Dici addio ai b&b se vuoi prenotare la vacanza - StatoDonna.it (DepositPhoto)

Ora potresti dire addio a B&B e case vacanze. Da oggi o prenoti in hotel o dormi in vacanza sotto i ponti: cosa sta succedendo in questi mesi.

Negli ultimi anni i B&B sono diventati tra le opzioni preferite da chi organizza le vacanze estive. Infatti il motivo principale è legato all’esperienza più autentica e personale di queste strutture in grado di offrire rispetto agli alberghi tradizionali. Spesso questi sono situati in centri storici o in zone immerse nella natura.

Tra gli altri fattori determinanti troviamo il prezzo. I B&B, nella maggior parte dei casi, risultano più economici rispetto agli hotel, senza però rinunciare alla qualità del soggiorno. Colazioni fatte in casa, camere curate nei dettagli e un rapporto diretto con i gestori contribuiscono a un soggiorno piacevole e spesso più economico.

Per coloro che viaggiano in famiglia o in coppia queste strutture rappresentano una scelta intelligente per contenere i costi senza sacrificare il comfort. La digitalizzazione ha reso la prenotazione dei B&B estremamente semplice e accessibile. Siti come Airbnb, Booking o le piattaforme locali hanno aumentato la visibilità di queste strutture, rendendo possibile confrontare prezzi, leggere recensioni e prenotare in pochi clic.

Questo ha permesso a molti viaggiatori di scoprire alternative agli alberghi tradizionali, favorendo una maggiore distribuzione dei flussi turistici anche in aree meno battute ma altrettanto affascinanti. A breve però questa soluzione potrebbe non essere più disponibile. Scopriamo quindi cosa potrebbe succedere.

Addio B&B, questa soluzione non è più possibile: cos’è successo

A partire dal 1° gennaio 2025, il settore degli affitti brevi in Italia è stato profondamente riformato con l’obiettivo di regolare un mercato cresciuto rapidamente ma ancora caratterizzato da numerose zone grigie. Le nuove norme impongono regole più rigide sia ai privati che affittano immobili per brevi periodi, sia alle piattaforme digitali come Airbnb e Booking.

Chi offre alloggi in affitto è ora obbligato a rispettare nuove procedure burocratiche, tra cui l’ottenimento del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e l’iscrizione nella Banca Dati delle Strutture Ricettive, pena sanzioni che possono arrivare fino a 8.000 euro. Questo tentativo di razionalizzazione è stato reso necessario anche alla luce dei conflitti fiscali degli anni scorsi, come quello che ha visto Airbnb condannata a versare 576 milioni di euro di tasse non pagate tra il 2017 e il 2021.

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Dove dovrai prenotare il tuo soggiorno vacanze – StatoDonna.it (DepositPhoto)

B&B, cos’è cambiato rispetto al passato: nuove limitazioni

Un altro pilastro della riforma riguarda la sicurezza degli alloggi, che dovranno essere dotati di estintori certificati CE e di sensori per il monossido di carbonio e il gas, installati da tecnici specializzati. Oltre a ciò, chi gestisce più di tre immobili viene considerato un operatore professionale e dovrà aprire la Partita IVA e presentare apposita SCIA al Comune.

Questo distingue nettamente tra i piccoli locatori e chi fa della locazione breve un’attività vera e propria, stabilendo obblighi fiscali e amministrativi più stringenti per i secondi. Inoltre, per chi possiede più immobili, la cedolare secca al 21% sarà applicabile solo sul primo, mentre per gli altri l’aliquota salirà al 26%. Queste misure mirano a contrastare il cosiddetto turismo “mordi e fuggi” e a contenere l’aumento dei canoni di locazione per i residenti, un fenomeno definito “turistificazione”, che ha già causato tensioni sociali in molte aree urbane.