ADHD, “Fate attenzione a questo sintomo”: indica che ce l’avete al 99,9% | Milioni di italiani lo stanno scoprendo così

ADHD in età adulta (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
ADHD nell’adulto? C’è un segnale preciso da non sottovalutare, se ti ci ritrovi potresti averla quasi certamente.
Quando si parla di ADHD, l’immagine che salta in mente è quasi sempre quella del ragazzino che non riesce a stare seduto, che interrompe, che si agita. Insomma, l’iperattivo di turno. Ma la verità è che questa visione è un po’ vecchia — e parecchio riduttiva. L’ADHD è molto più sfumato e complesso di così, soprattutto quando si parla di adulti. Non scompare con l’infanzia, cambia semplicemente volto.
E spesso diventa più difficile da riconoscere. Molte persone adulte che ne soffrono non sanno nemmeno di averlo. Hanno imparato a gestirsi, a “funzionare”, magari anche a eccellere in certi ambiti. Ma il costo che pagano ogni giorno è altissimo. Non è questione di pigrizia o disorganizzazione, ma proprio di avere un cervello che funziona in modo diverso.
Il problema è che, da fuori, nessuno lo nota. Anzi, magari sembri solo un po’ disordinato o incostante. Ma dentro, la realtà è un’altra: una battaglia continua per restare concentrati, portare a termine le cose, sentirsi “abbastanza”. C’è chi impara a mascherare tutto questo così bene che non solo gli altri non si accorgono di niente, ma neanche lui — o lei — riesce a capire che c’è qualcosa che non torna.
Ecco perché spesso il disturbo passa inosservato. Nessuno pensa che dietro quella confusione, quell’altalena emotiva, quell’energia irregolare ci possa essere una base neurologica. E invece sì, l’ADHD adulto esiste. Solo che è più silenzioso. Più subdolo. E ti sfugge.
C’è un sintomo in particolare che dice tutto
Come riporta anche Esquire, c’è un segnale che, se presente, può davvero indicare la presenza dell’ADHD in età adulta. E no, non è l’incapacità di concentrarsi o il bisogno di muoversi in continuazione. È qualcosa di molto più sottile, eppure potente.
Si tratta di quella sensazione di avere la mente sempre accesa, caotica, come un browser con — boh — 39 schede aperte tutte insieme. Non riesci a stare su un pensiero per più di cinque minuti, procrastini ma nello stesso tempo hai mille idee brillanti, connettivi inusuali, intuizioni geniali. Ma spesso non porti a termine nulla, perché troppo succede nella tua testa, tutto insieme. E ti blocca. Ma non finisce qui.

Non solo pensieri veloci
Questa iperattività mentale si mescola spesso con una sensibilità emotiva che non lascia tregua. Reagisci forte anche a cose piccole: una parola sbagliata, un tono storto, una faccia strana. E poi boom, ti ritrovi a passare dall’euforia alla frustrazione in un attimo.
Ecco, se ti ci ritrovi… beh, potrebbe valere la pena parlarne con qualcuno. Anche solo per capire se quella fatica che senti ogni giorno ha un nome. Ecco perché, prima di autodiagnosticarsi qualsiasi cosa, è doveroso parlare di queste situazioni con un professionista.