Il borgo più bello d’Italia è questo, non ci sono auto ed è immerso nel verde | Mai vista natura più incontaminata

Scorcio del borgo (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Un posto dove il tempo si è fermato, senza auto e pieno di verde: un vero e proprio paradiso in cui ritrovarsi.
In Italia ci sono angoli che sembrano usciti da un libro di favole. Quei posti dove appena arrivi ti guardi intorno e pensi: ma dove sono finito? La frenesia della città sparisce, come se qualcuno avesse premuto pausa, e resta solo il suono del vento, degli uccelli, della natura che si prende tutto lo spazio. Sono luoghi dove si cammina piano, ci si guarda negli occhi, e si riscopre una calma che forse avevamo dimenticato.
Ci sono borghi dove il silenzio ha un suono preciso, fatto di cose semplici. Niente traffico, niente clacson, niente fretta. Solo pietre antiche sotto i piedi e panorami che sembrano dipinti. E ogni scorcio è così bello che ti viene voglia di scattare una foto ogni due passi — anzi no, meglio fermarsi e guardare, perché certe cose non entrano in uno schermo.
Negli ultimi anni sempre più persone si stanno accorgendo di questi gioielli nascosti. Quello che una volta veniva visto come un limite — tipo l’essere isolati o difficili da raggiungere — oggi è proprio ciò che li rende speciali. Chi cerca autenticità, chi vuole staccare davvero, finisce per innamorarsene.
E diciamolo, vivere esperienze vere è diventato un po’ il nuovo lusso. Invece di correre dietro a mille attrazioni, si cerca di rallentare, di respirare a pieni polmoni. E questi piccoli borghi, lontani dai circuiti di massa, offrono proprio questo: un ritorno alle origini, alla terra, alla bellezza di una semplicità ormai rara.
Un ponte che sembra sospeso nel cielo
C’è un paesino in mezzo all’Italia, nel cuore della Tuscia, che non si raggiunge in macchina. Per arrivarci bisogna fare una passeggiata su un ponte… ma che ponte! Uno dei più scenografici al mondo, affacciato su una valle così ampia che ti fa sentire minuscolo.
Appena metti piede su quel sentiero sospeso, capisci che stai andando incontro a qualcosa di speciale. Niente motori, niente rumori forti. Solo passi, voci basse e il suono del vento che ti accompagna fino all’ingresso del borgo. Un luogo dove si cammina piano e si parla ancora più piano, come per non disturbare.

La città che (non) muore
Sì, il posto di cui si parla è proprio Civita di Bagnoregio, un borgo costruito su un blocco di tufo che sembra galleggiare tra le colline. Qualcuno la chiama “la città che muore”, ma in realtà sta rifiorendo, giorno dopo giorno. Forse proprio perché è difficile da raggiungere, sta diventando sempre più amata.
Le macchine non entrano, l’aria è pulita, il silenzio quasi surreale. E intanto i turisti arrivano, le case si riaprono, spuntano botteghe e piccoli alloggi. Civita resiste. Anzi, rilancia. Un pezzo d’Italia che sembrava destinato a sparire, e invece — ops, scusa, volevo dire — e invece si sta trasformando in un simbolo vivente della bellezza più pura.