Ultim’ora, Marrakesh spostata in Italia: si trova a pochi passi da Firenze | Arrivano già da tutto il mondo per vederlo

Marrakesh (Canva Foto) - www.statodonna.it
Sembra impossibile ma è tutto vero: un angolo che ricorda Marrakesh è stato ricreato a pochi chilometri da Firenze.
A volte basta allontanarsi di pochi chilometri dalle solite rotte per trovarsi catapultati in un altro mondo. Non serve volare fino in Marocco o attraversare l’oceano per scoprire meraviglie esotiche: certe atmosfere, certi luoghi sospesi tra realtà e immaginazione, si nascondono proprio qui, in Italia. E quando li trovi, la sensazione è quella di aver scovato un piccolo segreto gelosamente custodito.
L’Italia è piena di castelli, certo. Ma c’è castello e castello. Alcuni raccontano storie di battaglie e nobili casati, altri sembrano usciti da un libro di fiabe. Poi ce ne sono alcuni che spiazzano: ti aspetti un maniero toscano, con pietre grigie e torri medievali, e invece ti trovi davanti a una costruzione che sembra spuntata direttamente da un sogno orientale. Architettura moresca, decorazioni arabeggianti, colori accesi e motivi geometrici che ipnotizzano. N
In un’epoca in cui tutto è a portata di clic, trovare un luogo che riesce ancora a sorprendere è un piccolo lusso. E se il posto in questione è anche difficile da visitare, chiuso al pubblico da anni, allora il fascino aumenta. Perché la bellezza, quando si fa desiderare, diventa leggenda. Ed è proprio così che nasce il mito del castello più misterioso e inaccessibile della Toscana.
La sua storia è un mix di nobiltà decaduta, sogni eccentrici, orientalismo ottocentesco e abbandoni inspiegabili. Una di quelle storie che non sai mai se credere fino in fondo… finché non ci metti piede dentro.
Un castello che sembra uscito da una fiaba araba
Ci troviamo nel cuore del Valdarno Superiore, non lontano da Firenze, e proprio lì, nascosto tra boschi e sequoie giganti, si erge il Castello di Sammezzano. Un edificio che ha poco a che vedere con i canoni classici del Rinascimento toscano: qui, tutto parla di oriente. Le sale interne sono un trionfo di stucchi colorati, cupole, archi a ferro di cavallo e motivi decorativi che ricordano l’Alhambra di Granada. Ma non è un’imitazione: è una creazione unica, fatta con passione e una buona dose di geniale follia.
Voluto e progettato dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, il castello è il risultato di un amore viscerale per l’arte moresca e la cultura araba. Ogni sala è diversa, ogni angolo racconta una storia. E se l’esterno ti fa pensare al Taj Mahal, l’interno ti trasporta direttamente in un sogno andaluso. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e ogni dettaglio è pensato per stupire.

Una rinascita (forse) vicina e un fascino che conquista tutti
Dopo anni di abbandono, il castello è stato acquistato all’asta da una società con sede a Dubai. E qui torna quel legame con l’oriente che sembra quasi volersi chiudere in modo simbolico. La speranza è che si tratti dell’inizio di una nuova vita per Sammezzano, con restauri, visite guidate e magari eventi culturali che lo riportino al centro della scena. Perché un luogo così non può restare nascosto per sempre.
Nel frattempo, le immagini del castello continuano a fare il giro del mondo. Turisti, fotografi e appassionati d’arte orientale arrivano da ogni parte solo per riuscire a scorgerlo da lontano. Alcuni, fortunati, sono riusciti a visitarlo in rare aperture straordinarie. Altri, invece, si accontentano del parco che lo circonda, con piante esotiche e sequoie altissime. Ma tutti, nessuno escluso, escono da lì con la stessa sensazione: di aver visto qualcosa che non ti aspetti, e che ti rimane dentro.