INPS, al via il nuovissimo Bonus 6mila euro: se siete in questa lista potete richiederlo

In una società in continua evoluzione, la tutela delle persone più vulnerabili rappresenta una delle sfide più significative.

La creazione di strumenti di sostegno non è solo una risposta a un bisogno immediato, ma anche un segnale di attenzione e di impegno verso un futuro più inclusivo. Per chi ne ha bisogno, lo stato interviene in modo decisamente importante.

Spesso queste misure passano in sordina, nonostante il loro valore sociale e umano. Informare in maniera chiara e accessibile è quindi fondamentale per rendere davvero efficaci le iniziative promosse da enti pubblici e amministrazioni.

Il ruolo dei servizi territoriali, delle amministrazioni comunali e delle associazioni è centrale per facilitare l’accesso a questi strumenti. È attraverso una rete capillare di supporto che il sostegno può davvero raggiungere chi ne ha più bisogno.

Negli ultimi giorni è stata riaperta una finestra importante, che permette a molte donne di accedere a un contributo pensato per promuovere indipendenza e autodeterminazione. Vediamo di cosa si tratta.

Una misura concreta per il sostegno

Secondo quanto riportato dal sito ot11ot2.it in un articolo del 23 maggio 2025 a firma di Marco Sparta, è attivo il Reddito di Libertà, un contributo economico rivolto alle donne vittime di violenza che si trovano in situazioni di povertà. A partire dal 12 maggio 2025, e fino al 31 dicembre 2025, è possibile presentare la domanda per accedere al bonus fino a 6.000 euro, erogato in un’unica soluzione ma riferito a 12 mensilità da 500 euro ciascuna.

Il sostegno, finanziato con un fondo nazionale da 30 milioni di euro per il triennio 2024-2026, può essere richiesto da tutte le donne (anche straniere con permesso di soggiorno) che siano seguiti da centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni o dai servizi sociali territoriali. Non sono richiesti particolari requisiti economici né la presenza di figli.

Procedura e requisiti

Per accedere al beneficio, è necessario compilare il modulo SR208, disponibile sul sito dell’INPS. Questo deve essere firmato anche dal legale rappresentante del centro antiviolenza che conferma l’inserimento della donna in un percorso di sostegno e da un assistente sociale incaricato. Una volta completato, il modulo va consegnato al Comune di residenza, che provvederà a trasmetterlo all’INPS.

L’articolo su ot11ot2.it sottolinea che si tratta della seconda finestra dell’anno, aperta per permettere anche a chi nel 2024 aveva già fatto domanda — ma era rimasta esclusa per esaurimento fondi — di ripresentarla. L’erogazione avverrà in ordine di arrivo, fino al termine del budget annuo previsto (10 milioni per il 2025).