Ufficiale lavoro, “Arrivano gli aumenti”: prendete 432 euro in più | Confermato il decreto, non ammette eccezioni

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Un aumento. Sarà utile? (depositphotos.com) - www.financecue.it

Nel giugno del 2025, vedranno un piccolo incremento nella loro retribuzione. Analizziamo nel dettaglio cosa è previsto.

In un contesto italiano ancora alle prese con le difficoltà economiche che gravano sulle famiglie e sui salari, proseguire nel quotidiano non è per nulla facile.

La notizia di un aumento stipendiale potrebbe nella maggioranza dei casi rappresentare una boccata d’ossigeno. E se non fosse sempre così?

Questa situazione di cui tratteremo si concretizzerà a partire da giugno 2025, con l’entrata in vigore di una modifica stabilita a livello nazionale.

Con un incremento pari a 432 euro lordi, vi è un certo margine di miglioramento. Al momento, però, si tratta di una misura che genera più discussioni che speranze concrete: eccone il motivo.

A quanto ammonta

Come riportato da Tempo Reale, l’aumento è frutto di un accordo siglato nel 2021 tra Federmeccanica-Assistal e le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, e si basa sull’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato), depurato dall’influenza dei costi energetici importati. In teoria, questa formula dovrebbe tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori. Tuttavia, nella pratica, il risultato è stato piuttosto deludente.

Di fatto, l’aumento effettivo oscilla tra i 22 e i 36 euro lordi al mese, a seconda del livello contrattuale (arrivando ai supposti 432 euro lordi annuali). Ad esempio, il livello C3, uno dei più diffusi nel settore, beneficerà di un aumento di soli 27,70 euro. Questa cifra è nettamente inferiore ai 40 euro previsti un anno fa, quando si stimava un’inflazione più elevata. Il rallentamento dell’aumento dei prezzi ha, di fatto, ridotto la base di calcolo, comprimendo così l’entità dell’aumento.

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Il malcontento è tangibile (depositphotos.com) – www.statodonna.it

L’opinione della categoria

Secondo i firmatari dell’accordo, questo meccanismo dovrebbe garantire almeno la stabilità dei salari rispetto al costo della vita. Tuttavia, con un’inflazione che ha già pesato sui bilanci familiari negli ultimi due anni, e con le spese quotidiane sempre più difficili da sostenere, 36 euro al mese sono insufficienti a colmare il divario tra stipendi e aumento dei prezzi. Questi importi saranno visibili nella busta paga di giugno, ma l’aggiornamento definitivo delle cifre è previsto per i primi giorni del mese, quando verrà pubblicato il dato ufficiale dell’IPCA relativo al periodo di riferimento.

Pur trattandosi di una procedura obbligatoria prevista dal contratto nazionale, i lavoratori percepiscono questo aumento come più simbolico che concreto. Il malcontento tra i metalmeccanici, una categoria fondamentale per l’industria italiana, è, di conseguenza, evidente: e da un lato i sindacati sottolineano l’importanza di mantenere attivo un sistema di rivalutazione salariale; dall’altro emerge la consapevolezza della necessità di interventi strutturali e più incisivi per restituire dignità salariale a milioni di lavoratori.