Pensione, ci andate tutti a 50 anni: passata la ‘legge’ epocale | Non dovete lavorare più fino a 70 anni

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Una possibilità anticipata (depositphotos.com) - www.statodonna.it

La pensione a 50 anni è un obiettivo concreto in scenari specifici: i requisiti richiesti e le opzioni che lo agevolano.

Chi ha detto che sia obbligatorio lavorare fino ai settant’anni? Siamo in una generazione decisamente non agevolata nel rendere il lavoro più leggero.

In un paese come l’Italia, dove l’età pensionabile sembra un traguardo sempre più lontano, ecco una sorpresa; qualcosa che può girare le carte a favore.

Smettere di lavorare a soli 50 anni con una pensione adeguata non è solo un sogno, ma una possibilità reale per moltissimi italiani.

Non è una norma generale, ma un insieme di strumenti che possono rendere possibile il pensionamento anticipato per chi ne ha bisogno.

A chi si rivolge

Come riporta Veg Motors, questa opportunità è dedicata a determinate categorie di persone, per le quali le leggi attuali offrono forme di protezione anticipata. Ad esempio, la pensione di reversibilità è pensata per i coniugi superstiti di pensionati o di lavoratori che avevano maturato i requisiti minimi di contribuzione. Se ci sono figli o familiari a carico, la percentuale di pensione riconosciuta può aumentare in modo significativo, superando anche il 60% dell’importo iniziale del coniuge scomparso.

Un’altra strada verso il pensionamento anticipato è rappresentata dall’assegno ordinario di invalidità, destinato a chi ha una capacità lavorativa fortemente ridotta (almeno due terzi) e ha versato almeno cinque anni di contributi, di cui tre negli ultimi cinque. Se l’importo calcolato è sufficiente, si può raggiungere o superare la somma di 1000 euro al mese. Da non dimenticare la pensione per invalidità civile, accessibile anche senza aver versato contributi, se si è riconosciuti con un’invalidità pari o superiore al 74%. 

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Un intervento per i lavoratori fragili (depositphotos.com) – www.statodonna.it

Altre opzioni esistenti

Esiste anche la pensione indiretta, rivolta ai familiari di lavoratori deceduti che non erano ancora in pensione, ma avevano accumulato almeno 15 anni di contribuzione (oppure 5 anni, di cui almeno 3 negli ultimi 5). Anche questo sostegno, unito ad altre forme di aiuto e agevolazioni (sanitarie, tariffarie o per l’affitto), può coprire i bisogni primari. In tutte queste situazioni, il vero vantaggio risiede nell’integrazione tra strumenti previdenziali e politiche sociali: chi ha un ISEE basso può usufruire di esenzioni sanitarie, bonus per le bollette, agevolazioni fiscali e supporto economico, riducendo in modo significativo il peso delle spese quotidiane.

Per molti, quindi, non è impossibile immaginare una vita senza lavoro già a 50 anni, soprattutto se si vive in situazioni delicate riconosciute dalla legge. Il messaggio principale è chiaro: ci sono diversi modi per andare in pensione e, in alcuni casi, ciò può portare a un riposo meritato prima del previsto. E oggi più che mai, conoscerli può davvero determinare il futuro di intere famiglie.