Viaggi estivi, “mete a numero chiuso”: non potete più decidere liberamente dove andare

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Quest'anno battenti chiusi (pixabay.com) - www.statodonna.it

Queste località, molto amate dagli italiani, si uniscono a numerose altre destinazioni,  diventate ormai “a numero chiuso”.

La possibilità di scegliere dove trascorrere le vacanze è stata sempre una garanzia. Da decenni, il turismo ha rappresentato una forma di fuga piuttosto accessibile e spontanea.

Anche se viaggiare non è più un lusso riservato a pochi, le località più popolari stanno però facendo i conti con un afflusso di turisti, forse, insostenibile.

I paradisi che una volta conoscevamo rischiano oggi di diventare posti affollati, complicando la vita sia ai residenti sia ai visitatori. Penso alla mia Napoli e alle sue “spiagge libere su prenotazione”.

È proprio a fronte di questa nuova realtà che molti luoghi stanno attuando misure destinate a modificare radicalmente il concetto di vacanza.

Nuove limitazioni per l’ambiente

La notizia rilanciata da Money.it proviene direttamente dalle Canarie e coinvolge una delle mete più popolari tra gli italiani: Tenerife. A partire dal 2025, l’isola ha deciso di introdurre una tassa ecologica e limitazioni per l’ingresso in alcune delle aree naturali più sensibili! Questa scelta nasce dall’esigenza di mitigare l’impatto ambientale provocato dal turismo di massa e del sovraturismo, un fenomeno che solo nel primo trimestre dell’anno ha attratto oltre 4 milioni di turisti nell’arcipelago (troppi per la sua capacità).

Tra le misure più significative, Money segnala quelle adottate nel Parco Rurale di Anaga: in questa zona è stato stabilito un limite giornaliero di visitatori e l’ingresso ai bus turistici è vietato in alcuni accessi. Misure simili sono state implementate anche nel famoso Parco Nazionale del Teide, famoso per il suo vulcano, il più alto di Spagna. Alcuni sentieri saranno accessibili solo con prenotazione online, mentre chi desidera ascendere alla cima dovrà pagare una tassa ambientale, i cui proventi saranno utilizzati per proteggere l’ecosistema locale.

tenerife canarie
Tenerife è una delle mete coinvolte (pixabay.com) – www.statodonna.it

Un fenomeno globale

Secondo la fonte, tanti luoghi nel mondo stanno limitando l’accesso ai turisti per evitare un collasso ambientale e delle infrastrutture. Secondo un’indagine di Demoskopika, riportata dalla sopraccitata fonte, sono a forte rischio Bolzano, Venezia, Trento, Verona, Rimini, Livorno e Napoli. Anche Roma e Firenze stanno affrontando crescenti problemi nella gestione del flusso turistico, sebbene con un rischio considerato leggermente inferiore.

L’Italia ha già preso misure di contingentamento in varie località. Un esempio significativo è dato dalla strada delle Tre Cime di Lavaredo, dove è stato introdotto un pedaggio giornaliero di 30 euro. Infine, giusto per citare degli esempi, altri luoghi hanno limitato l’ingresso, come il Lago di Molveno e dodici spiagge in Sardegna, tra cui La Pelosa, Cala Coticcio, Punta Molentis, Cala Goloritzè e Lu Impostu. In Liguria, la Via dell’Amore delle Cinque Terre è accessibile soltanto a 100 visitatori ogni 15 minuti, con un percorso obbligatorio in un’unica direzione.