Utim’ora Sicilia, “La Sardegna l’ha mangiata”: da oggi esiste solo lei come isola italiana | La cartina aggiornata

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La maddalena sardegna

Sardegna "divoratrice" (pixabay.com) - www.statodonna.it

Qui, in un luogo “divorato” dalla Sardegna, si incontrano tradizione millenarie, gemellaggi tra terre, e un evento speciale.

Alcuni luoghi, più di altri, riescono a catturare l’essenza di ciò che li circonda: il mare, la cultura e la memoria. Sono donna di mare, quindi so di cosa parlo.

In Italia poi, dove ogni tratto di costa narra una storia, alcune località spiccano per l’identità profonda che si riflette nei gesti quotidiani dei loro residenti.

In un periodo in cui tutto sembra uniformarsi, esistono ancora posti in cui le tradizioni vengono celebrate con orgoglio e trasmesse di padre in figlio.

In un’epoca in cui l’identità locale è a rischio di estinzione a causa del turismo di massa, emerge come un esempio raro di stabilità tra uomo, cultura e ambiente.

Un’isola con carattere

Uno di questi luoghi è Carloforte, situato sulla piccola isola di San Pietro, in provincia di Sud Sardegna, che da secoli mantiene un legame indissolubile con il tonno rosso. Sebbene l’immagine comune associ a “spiaggia dei tonni” la Sicilia, è qui che persiste una delle pratiche di pesca più antiche e genuine d’Italia: la tonnara, un sistema di reti utilizzato per catturare i tonni, che viene tuttora praticato e considerato un patrimonio da tutelare.

Carloforte, come evidenziato da Men’s Heatlth, è una comunità con poco più di 6. 000 abitanti, ma la sua lunga storia e l’eredità culturale ligure la rendono unica nel panorama nostrano. Le radici di questa comunità risalgono al XVIII secolo, quando alcune famiglie di pescatori liguri si trasferirono dall’isola tunisina di Tabarka a San Pietro, portando con loro il dialetto tabarchino, le tecniche di pesca e preparazione del tonno, e una tradizione che viene ancora oggi trasmessa da una generazione all’altra.

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La preparazione del tonno qui è celebre (depositphotos.com) – www.statodonna.it

Una lavorazione doc

La lavorazione del tonno a Carloforte, sottolinea la fonte, è un’arte: ogni parte del pesce è utilizzata, e le pratiche di conservazione — come salatura, essiccazione e sott’olio — hanno raggiunto un alto livello di perfezione nel corso dei secoli. Questi gesti, eseguiti giorno dopo giorno, costituiscono l’identità di una comunità che vive in simbiosi con il mare. La cucina locale rappresenta un perfetto mix di influenze: piatti come il tonno alla carlofortina, preparato con capperi e pomodoro, oppure il cascà, versione locale del cous cous, raccontano di un incontro figurativo tra Liguria, Tunisia e Sardegna.

Tuttavia, per vivere appieno l’esperienza di Carloforte, il periodo migliore è durante il Girotonno, una competizione ed evento annuale che rende omaggio al tonno rosso in tutte le sue sfaccettature, culinarie e culturali. Quest’anno, la ventunesima edizione avrà luogo da oggi giovedì 30 maggio fino a lunedì 2 giugno.