Ufficiale, l’Imu Ve lo paga lo Stato: da oggi 1 giugno è valida la legge | Muovetevi a fare richiesta, basta una crocetta

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Soldi (Canva foto) - www.statodonna.it

È ufficiale: da oggi lo Stato si fa carico dell’IMU, ma solo per chi presenta richiesta in tempo – e serve davvero solo una crocetta.

Ogni anno ci si ritrova a fare i conti con scadenze, bollette e imposte che sembrano non finire mai. E tra tutte, ce n’è una che proprio non va giù: l’IMU. Quando arriva il momento di pagarla, la sensazione è sempre la stessa – tipo un piccolo colpo basso, di quelli che non ti abitui mai a ricevere.

Però c’è anche un’altra faccia della medaglia: quella delle detrazioni fiscali, spesso sottovalutate, ma che possono fare davvero la differenza. Molte persone non ci fanno nemmeno caso, ma sapere come e cosa si può detrarre dalle tasse può cambiare parecchio il risultato finale.

Non è un mistero: se sommi spese mediche, scolastiche, assicurative e magari anche qualche intervento in casa, ecco che lo Stato ti restituisce una parte di quanto hai speso. A volte è poco, ma altre… beh, può essere una bella cifra.

Certo, serve un po’ di attenzione. Non basta conservare gli scontrini a caso nel cassetto del comodino. Le regole sono diventate più rigide e, per ottenere la famosa detrazione, bisogna dimostrare di aver pagato nel modo giusto. E no, i contanti non bastano più: serve la traccia.

Per ottenere la detrazione ecco cosa serve

Dal 2020 in poi, per poter detrarre le spese al 19% – quelle più comuni – non basta più solo la fattura. Serve anche una ricevuta di pagamento effettuato con metodi tracciabili: bonifici, carte, assegni, PagoPA, o app bancarie. Insomma, qualsiasi cosa lasci una prova chiara e leggibile. È una regola che vale praticamente per tutto, tranne per l’acquisto di farmaci e dispositivi medici o per le prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o convenzionate con il SSN.

Il contribuente deve conservare sia il documento fiscale (tipo scontrino parlante o fattura) sia la ricevuta del pagamento elettronico. In alternativa, chi ha emesso la fattura può indicare direttamente sulla stessa la modalità di pagamento. È una piccola accortezza, ma fondamentale per non perdere il diritto alla detrazione.

Soldi euro
Soldi (Canva foto) – www.statodonna.it

Più tracciabilità, più soldi indietro

Se tutto viene fatto correttamente, il vantaggio è chiaro: lo Stato ti rimborsa il 19% della spesa. E su certi importi non è affatto poco. A conti fatti, è come se contribuissi meno anche a imposte più pesanti come l’IMU, semplicemente sfruttando bene le detrazioni a cui hai diritto.

In fondo, seguendo le regole giuste e pagando nel modo corretto, si riesce a recuperare una parte di ciò che ogni anno esce dalle nostre tasche. Basta una crocetta nel posto giusto… e magari qualche decina o centinaia di euro tornano indietro. E se sommi tutto, alla fine è un po’ come se lo Stato ti restituisse parte di quello che hai dato per l’IMU, la mensa, l’università o la visita medica. Basta sapere come muoversi.