Addio banconote da 20 e 50 euro: non potete usarle più | Se non avete quella da 100 sono guai seri

Banconote false, ecco l'allarme (Canva Foto) - www.statodonna.it
In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra quotidianità, anche i sistemi di pagamento stanno attraversando una trasformazione.
I consumatori sono sempre più abituati a pagare con carte contactless, smartphone e app bancarie. Tuttavia, la moneta cartacea continua a mantenere un ruolo centrale, soprattutto in contesti informali, nei piccoli acquisti o dove la fiducia nel digitale è ancora limitata.
Nonostante le spinte all’innovazione, il contante resta uno degli strumenti di pagamento più utilizzati nell’Eurozona. La presenza fisica delle banconote trasmette una sensazione di controllo e sicurezza per molte persone, e in diverse aree geografiche è ancora il mezzo prevalente per le transazioni quotidiane. Tuttavia, proprio questa diffusione capillare rende il contante vulnerabile a fenomeni illeciti.
Negli ultimi anni, uno dei problemi più insidiosi legati all’uso del contante è rappresentato dalla contraffazione. Le tecniche usate dai falsari sono sempre più sofisticate e riescono spesso a ingannare anche l’occhio attento, in particolare quando si tratta di banconote di medio taglio, che passano di mano più facilmente e senza troppi controlli.
È in questo scenario che emergono dati e testimonianze allarmanti da alcune aree del territorio italiano, dove si registra un incremento significativo delle banconote false in circolazione. Le istituzioni e le autorità bancarie invitano alla prudenza, ricordando l’importanza dell’educazione finanziaria anche sotto l’aspetto della sicurezza dei mezzi di pagamento.
Un fenomeno da non sottovalutare
Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia in un articolo pubblicato il 4 giugno 2025, firmato dalla redazione e basato su dichiarazioni del dirigente nazionale FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) Gabriele Urzì, si registra in Sicilia un aumento preoccupante di banconote false, con particolare incidenza sui tagli da 20 e 50 euro. Urzì riporta che, nonostante una riduzione del 26% nella produzione complessiva di banconote in Italia rispetto all’anno precedente, il numero di falsi scoperti è cresciuto sensibilmente, passando da 104.669 nel 2023 a 121.111 nel 2024.
I falsari sembrano preferire proprio i tagli da 20 e 50 euro per la loro diffusione e facilità d’uso nei pagamenti quotidiani. Numerosi episodi, documentati in varie province siciliane – come Raddusa, Agrigento e Mineo – confermano il coinvolgimento di cittadini e piccoli esercenti truffati da banconote apparentemente autentiche. A questo proposito, Urzì sottolinea l’importanza del metodo “toccare, guardare, muovere” per riconoscere i biglietti contraffatti: consistenza della carta, presenza del filo di sicurezza e l’effetto cangiante della cifra stampata sono i primi segnali da osservare con attenzione.

Tutela individuale e responsabilità collettiva
L’aumento delle banconote false non implica, come erroneamente lasciato intendere da alcuni titoli sensazionalistici, un ritiro o un divieto d’uso delle banconote da 20 e 50 euro. Al contrario, la Banca Centrale Europea non ha rilasciato alcuna comunicazione ufficiale riguardo alla sospensione di tali tagli, che restano pienamente validi come mezzo legale di pagamento. È fondamentale distinguere tra allarme contraffazione e decisioni istituzionali circa la circolazione monetaria.
La questione mette in luce un altro punto importante: il ruolo attivo che ogni cittadino può avere nel contrastare la falsificazione. Imparare a riconoscere i dettagli delle banconote autentiche non è solo una competenza utile per i commercianti, ma una responsabilità civica che contribuisce a tutelare l’intero sistema economico. Inoltre, segnalare immediatamente alle forze dell’ordine la presenza di banconote sospette è un passo fondamentale per ridurre il rischio di diffusione dei falsi.