Ferie, “Siete obbligati a prenderle in questo giorno”: o lo fate o lavorate senza sosta | Passato il decreto

Datore di lavoro si impone (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Ferie imposte dall’azienda: cosa dice davvero la legge quando a decidere non sei tu, tra obblighi, scadenze e tutti i casi.
Quando si parla di ferie, si entra sempre in un terreno un po’ spinoso. Per alcuni sono un diritto sacrosanto, per altri un “lavoro” a parte da organizzare con fatica tra turni, colleghi e periodi aziendali delicati. Insomma, se ti è mai capitato di discutere con il tuo capo per le ferie, non sei l’unico. Anzi.
Il punto è che dietro alle ferie non c’è solo la libertà di andare in spiaggia quando ti pare, ma tutta una serie di regole che mettono in equilibrio ciò che vuole il lavoratore e ciò che serve all’azienda. E a volte questo equilibrio è molto più complicato di quanto sembri a prima vista.
La legge italiana, tra l’altro, non è vaga: ci sono obblighi precisi per entrambe le parti. Non puoi rimandare all’infinito le ferie che maturi ogni anno, e nemmeno il datore può far finta di nulla e lasciarti accumulare giorni su giorni come se fossero punti fedeltà. Sì, le ferie sono un diritto, ma anche un dovere.
E poi c’è quell’altro aspetto, forse il più scivoloso: chi decide quando si prendono? La risposta è meno scontata di quanto si pensi, perché anche se sembra che si decida insieme, in certi casi è il datore a dire l’ultima parola. Ma fino a che punto può farlo?
Quando le ferie le decide il datore
Secondo il codice civile, art. 2109 per essere precisi se non ci sono accordi specifici nel contratto, è il datore di lavoro che stabilisce i periodi di ferie. Naturalmente, deve tener conto sia delle necessità dell’impresa che delle esigenze del dipendente. Quindi no, non può improvvisare.
In teoria si cerca sempre di trovare un compromesso, però se non si arriva a un accordo… beh, il datore può decidere in autonomia. Attenzione però: deve avvisarti in anticipo, così puoi organizzarti. E non può usare le ferie forzate come strumento punitivo o per motivi personali. Le ragioni devono essere oggettive: ma quali possono essere?

Il giorno deciso dall’alto
Come riportato da Brocardi.it, l’azienda in certe circostanze può effettivamente obbligare i dipendenti a prendere ferie in una data prestabilita. Ma non è che può farlo così, su due piedi: ci devono essere motivi seri e documentabili, come lavori di ristrutturazione, chiusura forzata o semplicemente un periodo dell’anno in cui non c’è nulla da fare.
In questi casi, il datore non solo è autorizzato, ma ha anche il dovere di garantire che il lavoratore possa godere del suo periodo di riposo. E se non succede? Allora, può scattare anche la richiesta di indennità economica per i giorni non goduti. Però attenzione: solo dopo aver dimostrato che ti ha messo davvero in condizione di prenderle. Altrimenti non vale.