Autovelox addio, “Potete iniziare a dimenticarli”: dal 12 giugno non esistono più | C’è chi già salta di gioia

autovelox, ecco come funzionano adesso (Freepik Foto) - www.statodonna.it
Negli ultimi anni, le normative che regolano la circolazione stradale hanno subito numerose modifiche.
Spesso al centro di polemiche e discussioni tra cittadini, esperti e istituzioni. In un contesto in continua evoluzione, diventa fondamentale per chi guida essere costantemente aggiornato sulle regole, per evitare sanzioni impreviste e comportamenti potenzialmente pericolosi.
L’obiettivo dichiarato delle nuove misure introdotte è quello di favorire una maggiore equità e trasparenza, con un occhio di riguardo alla sicurezza pubblica. Tuttavia, queste riforme spesso generano dubbi e interpretazioni discordanti, anche a causa della loro applicazione non uniforme sul territorio nazionale.
A complicare la situazione ci sono anche le disparità tra le amministrazioni locali, che in alcuni casi adottano approcci troppo rigidi o poco chiari. Questo genera un senso di disorientamento tra gli automobilisti, che si trovano a confrontarsi con regole applicate in modo disomogeneo, spesso senza una comunicazione adeguata.
In questo contesto, diventa sempre più necessario avere strumenti chiari per comprendere le nuove disposizioni e agire di conseguenza. Il cambiamento, se ben gestito, può rappresentare un’opportunità per migliorare il sistema, ma richiede anche un elevato grado di responsabilità da parte delle autorità coinvolte.
Un cambiamento che riguarda tutti
A partire dal 12 giugno 2025, entreranno in vigore nuove regole pensate per regolare in modo più rigido e omogeneo l’utilizzo di alcuni strumenti di controllo stradale da parte dei comuni. Parliamo dei tenuti e odiati autovelox! Come riportato da Dailybest.it in un articolo a firma di Mattia Senese (pubblicato il 4 giugno 2025), queste modifiche arrivano dopo anni di contestazioni, in cui numerosi cittadini hanno segnalato irregolarità e abusi nella gestione dei controlli.
Le disposizioni introdotte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stabiliscono che i dispositivi potranno essere installati solo con l’autorizzazione del Prefetto, dovranno rispettare distanze minime tra loro e avere una segnaletica visibile e conforme. Lo scopo è rendere più trasparente l’utilizzo degli strumenti di rilevazione e ridurre l’arbitrarietà delle sanzioni.

Le implicazioni più concrete
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda l’obbligo di omologazione e taratura annuale dei dispositivi: senza questi requisiti, le multe potrebbero risultare nulle. Secondo Dailybest.it, oltre il 50% delle sanzioni attualmente elevate potrebbe essere contestabile per non conformità tecnica dei rilevatori.
Inoltre, verrà istituito un Osservatorio nazionale incaricato di monitorare l’uso dei proventi derivanti dalle contravvenzioni. Le entrate dovranno essere destinate esclusivamente alla sicurezza stradale e al miglioramento delle infrastrutture, impedendo così che vengano utilizzate per coprire i deficit dei bilanci comunali. Una misura che punta a ripristinare la fiducia dei cittadini verso il sistema di controllo e sanzione.