Ufficiale, “Chiunque entra in questo paese prende la multa”: fate prima se lo evitate come la peste

Autovelox, ecco dove abbondano (Freepik Foto) - www.statodonna.it
Negli ultimi anni, sempre più paesi si stanno dotando di tecnologie avanzate per migliorare la gestione della sicurezza pubblica.
Questi strumenti sono utilizzati sia in ambito urbano che extraurbano, e si stanno diffondendo a velocità differenti a seconda delle priorità nazionali. Alcuni stati li implementano con scopi preventivi, altri come risposta a fenomeni specifici di rischio o inciviltà.
Il tema del controllo e della sorveglianza stradale, in particolare, ha ricevuto molta attenzione. Oltre alla funzione di deterrente, queste tecnologie vengono spesso inserite all’interno di programmi più ampi volti a ridurre gli incidenti e migliorare la qualità della vita. Ma c’è anche chi solleva dubbi sul loro reale impatto e sul modo in cui vengono utilizzati.
In ogni caso, è evidente come gli strumenti automatizzati abbiano ormai assunto un ruolo centrale nelle politiche pubbliche di sicurezza. La loro presenza condiziona abitudini, comportamenti e perfino la percezione della legalità in alcune aree geografiche. E, cosa non trascurabile, anche le finanze locali possono essere influenzate da questo sistema di controllo.
Al di là degli aspetti tecnici o politici, è interessante osservare come cambia la mappa globale della loro distribuzione. Alcuni paesi sorprendono per l’intensità dell’uso di questi dispositivi, mentre altri, noti per la rigidità delle proprie leggi, sembrano invece adottare strategie meno invasive.
Dove si trovano i più numerosi?
Secondo uno studio riportato da Esquire Italia, il paese con il maggior numero di autovelox al mondo è il Brasile, con ben 14.210 dispositivi attivi sul territorio. Il dato è sorprendente, soprattutto perché il paese sudamericano non è tradizionalmente associato a un controllo severo delle norme stradali. Eppure, questi numeri sembrano indicare un’inversione di tendenza, almeno sul piano delle infrastrutture di sorveglianza.
Al secondo posto della classifica si trova l’Italia, con 8.104 autovelox, a fronte di un territorio relativamente piccolo rispetto ad altri stati presenti nel ranking. Un dato che evidenzia l’alto livello di capillarità dei sistemi di controllo nel nostro paese. Gli Stati Uniti, molto più estesi, si fermano a circa 4.000 dispositivi, poco meno della metà rispetto all’Italia.

Un caso particolare: l’Italia
La presenza così elevata di autovelox in Italia suggerisce una strategia di controllo particolarmente attenta e capillare. Questo può essere interpretato in due modi: da una parte come un investimento in sicurezza stradale; dall’altra come un tentativo di contenere comportamenti alla guida spesso non rispettosi delle regole. L’Italia, in effetti, è nota per l’alto numero di infrazioni e per una certa “elasticità” nell’osservanza del codice della strada.
Un confronto con altri paesi europei rende il dato ancora più rilevante: in Polonia, ad esempio, gli autovelox sono appena 500, un numero otto volte inferiore a quello italiano. Questo squilibrio evidenzia come in Italia il controllo stradale sia non solo più frequente, ma anche più radicato nel sistema amministrativo e nelle abitudini quotidiane degli automobilisti.