Ultim’ora lavoro, “140mila euro a chi non va in ferie” | Vi conviene posticiparle

Non andare in vacanza, ti conviene (Canva) - statodonna.it
Se quest’anno decidi di non andare in vacanza, lo stato ti riconoscerà un indennizzo che non te ne farà assolutamente.
I diritti personali, rappresentano la base della nostra libertà e dignità. Essendo quelle tutele che garantiscono, a ciascuno di noi, il rispetto della propria identità, della privacy e della sicurezza. E senza questi diritti, la convivenza civile perderebbe equilibrio e giustizia.
Difendere i diritti personali, significa infatti proteggere la propria autonomia e libertà di scelta. E che si tratti della libertà di espressione, del diritto alla privacy, o alla tutela della salute, ogni individuo deve appunto poter esercitare questi diritti, senza il timore di discriminazioni o violenze.
D’altronde, in un mondo sempre più complesso e interconnesso, è fondamentale esser consapevoli di quali diritti spettino a ciascuno: solo così si potrà agire per preservarli e contrastare ogni forma di abuso o sopruso.
Non a caso, proteggere i diritti personali non è solo un dovere individuale, ma anche un impegno collettivo. Essendo essenziale per costruire una società equa, rispettosa e inclusiva, in cui ogni persona possa vivere libera e valorizzata.
Sentenza storica
Il tribunale del Lavoro di Ferrara, ha accolto i ricorsi di due direttori dell’Unità operativa complessa del Sant’Anna, riconoscendo loro un indennizzo totale di 140 mila euro, comprensivo di capitale, interessi e spese legali. Sentenza la quale si inserisce nel filone giurisprudenziale che tutela i dipendenti pubblici, nel caso di ferie non godute. Così che ai professionisti venissero quindi liquidati 72 mila e 52 mila euro, con ulteriori rimborsi, per oltre 14 mila euro. In questo modo, lo studio legale “Consulcesi & Partners” ha sottolineato come questa decisione confermi l’orientamento consolidato, a favore dei diritti dei lavoratori pubblici, ribadendo principi giuridici chiave, riguardo all’indennità sostitutiva delle ferie.
Inoltre, il tribunale ha stabilito che il potere di autodeterminazione delle ferie, da parte dei dirigenti, è irrilevante, alla stregua delle dimissioni volontarie. Non gravando, sul dirigente medico, l’onere di provare motivazioni organizzative, le quali impediscano la fruizione delle ferie. L’indennizzo giornaliero è stato calcolato in circa 380 euro, applicando l’articolo 33 – comma 10, del CCNL di riferimento. Solo nel 2025, son state emesse oltre 300 sentenze favorevoli alla monetizzazione delle ferie non godute, con oltre 2,5 milioni di euro riconosciuti quindi ai dipendenti pubblici.

Una battaglia iniziata nel 2017
Bruno Borin, responsabile del team legale di “Consulcesi & Partners”, evidenzia come questa lotta sia iniziata nel 2017. E ogni sentenza, rafforza la consapevolezza dei dipendenti pubblici, nel far valere i propri diritti, spesso lesi negli ultimi decenni. In questo modo, lo studio legale assicura supporto costante, forte di centinaia di successi, e di un network pronto ad assistere chi ritiene di subire ingiustizie.
Le normative, stabiliscono che tutti i dipendenti pubblici i quali non hanno potuto usufruire delle ferie maturate, per cause indipendenti dalla loro volontà, hanno quindi diritto a un’indennità sostitutiva, al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Difatti, la direttiva europea 2003/88/CE, riconosce il diritto alle ferie annuali retribuite, come fondamentale e irrinunciabile, con la monetizzazione possibile solo alla fine del rapporto lavorativo.