Ultim’ora, “Approvato il Bonus 1745 euro”: se lavorate in questa regione italiana vi spetta di diritto

Uomo con soldi (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Arriva un’indennità particolare per i lavoratori di questa regione: un segnale che riapre un acceso dibattito sui salari.
Negli ultimi tempi si parla parecchio di salari, stipendi che non bastano più e gente che cerca di far quadrare i conti. Non è una novità, certo, ma quando spunta qualcosa che potrebbe dare una mano, l’attenzione cresce. E non parliamo solo di cifre, ma di un principio: chi lavora merita di essere riconosciuto, anche economicamente.
C’è poi tutta una questione più ampia che riguarda come vengono trattate certe categorie. Non è un segreto che alcune professioni, seppur fondamentali, non ricevano lo stesso tipo di considerazione (né retribuzione) rispetto ad altre. Questo tipo di iniziative – ecco, magari non perfette – mettono almeno il tema sul tavolo.
Una cosa interessante è vedere come certe regioni stiano prendendo iniziative proprie. A volte in silenzio, a volte no. Ma il punto è che non si può più aspettare che tutto venga deciso da Roma. C’è chi agisce, chi prova a fare qualcosa per migliorare la situazione dei propri lavoratori. Non sempre ci riesce, però intanto si muove.
Ovviamente, non tutti sono d’accordo. Anzi. Appena esce una misura del genere, si accende il solito confronto: “è troppo poco”, “non basta”, “sì ma agli altri?”. Comprensibile. Però, nel mare di problemi che ci sono oggi, qualunque segnale conta. Anche se piccolo, anche se imperfetto.
Aiuto per una categoria di lavoratori
In certe situazioni, anche un piccolo intervento può accendere discussioni su temi molto più grandi. È un po’ come tirare un sasso nello stagno: le onde si allargano e finiscono per toccare anche chi, all’inizio, sembrava fuori da tutto. Questo vale soprattutto quando si tocca il mondo della scuola, che spesso si trova in mezzo a mille tensioni.
Ed è proprio lì che si concentra l’attenzione stavolta. Perché tra tutte le categorie che stanno cercando di ottenere una forma di compensazione, gli insegnanti statali tornano al centro della scena. Con tutte le complessità e le contraddizioni del caso.

Cosa succede qui per i docenti statali
Ecco il punto: in Alto Adige, i docenti delle scuole statali riceveranno un bonus una tantum da 1.745 euro lordi. La misura è pensata come risarcimento, diciamo così, per l’inflazione che ha colpito duro tra il 2022 e il 2024. Stando a quanto riportato su diritto-lavoro.com, la Provincia Autonoma di Bolzano ha pianificato tutto per versare questa somma entro luglio 2025. Ma non finisce qui. C’è anche un pacchetto più ampio: aumenti stabili degli stipendi, un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici (che si chiama “Alto Adige Pass”), più fondi per l’assistenza sanitaria e la riapertura delle trattative contrattuali.
Tutto nell’ambito di un piano triennale da – aspetta – 825 milioni di euro. Tuttavia i sindacati non la bevono così facilmente. Secondo la Cgil/Agb e la Flc Cgil, queste misure non compensano il vero calo del potere d’acquisto. Alcuni insegnanti, soprattutto quelli con più anni di servizio, rischiano di aver perso fino a 10.000 euro lordi. Insomma, questo bonus – utile eh – per molti è ancora troppo poco.