Dichiarazione dei redditi, “120mila euro di multa a tutti coloro che l’hanno compilata”: l’Agenzia delle Entrate non lo ammette più da oggi

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Negli ultimi anni, la gestione delle proprie finanze è diventata sempre più centrale nella vita quotidiana.

Soprattutto, diventa fondamentale per chi lavora in maniera autonoma o ha più fonti di guadagno. Con l’evolversi delle normative fiscali, l’attenzione ai dettagli è diventata una necessità, non solo per evitare errori, ma anche per prevenire spiacevoli conseguenze.

Le scadenze fiscali annuali sono spesso percepite come un appuntamento tecnico e noioso, ma in realtà rappresentano uno dei momenti più importanti per garantire la regolarità del proprio rapporto con lo Stato. Poche righe compilate male o qualche voce omessa possono fare la differenza tra serenità e complicazioni durature.

In questo contesto, il rispetto delle procedure previste assume un ruolo cruciale. Anche se le regole sembrano sempre più complesse, comprenderne il senso può aiutare a gestirle con maggiore consapevolezza. Questo vale per tutti: sia per chi ha redditi elevati sia per chi ritiene di avere poco da dichiarare.

Ogni azione che riguarda il rapporto con l’amministrazione finanziaria deve essere affrontata con serietà. E proprio per questo è fondamentale capire le implicazioni di eventuali dimenticanze, leggerezze o omissioni: l’inesperienza, infatti, non costituisce una giustificazione valida.

Attenzione a ciò che non si dice

Quando si presenta una dichiarazione incompleta o inesatta, si rischia di incorrere in sanzioni importanti. In particolare, l’omessa dichiarazione o la dichiarazione di redditi inferiori rispetto al reale comporta l’applicazione di multe che possono arrivare fino al 240% dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 euro. Se le imposte evase sono ingenti, la sanzione può superare facilmente decine di migliaia di euro.

Contrariamente a quanto si legge in certi titoli sensazionalistici, non esiste una multa fissa di 120mila euro. Tuttavia, se l’importo dell’evasione è elevato, come nel caso di mancata dichiarazione di somme superiori a 50.000 euro, allora sì, le sanzioni possono raggiungere anche quelle cifre. In determinati casi, si può persino finire sotto indagine penale per dichiarazione infedele o omessa.

Multa
Multa, questa è davvero molto salata (Freepik Foto) – www.statodonna.it

Come agire in modo corretto

Il modo migliore per evitare problemi è il cosiddetto ravvedimento operoso: se ci si accorge di un errore o di un’omissione, è possibile sanare la propria posizione entro certi limiti temporali, pagando una sanzione ridotta e gli interessi. Ad esempio, se la dichiarazione viene inviata entro 90 giorni dal termine, la sanzione è solo di 25 euro, molto più bassa rispetto a quella prevista in caso di accertamento fiscale.

Inoltre, è importante ricordare che dal 2024 sono cambiate alcune soglie: la sanzione per dichiarazioni omesse si è stabilizzata al 120% delle imposte dovute, ma solo se non si è ancora ricevuto un avviso di controllo. Agire per tempo, dunque, non solo riduce i rischi, ma spesso consente anche di chiudere la questione con un esborso minimo, evitando il coinvolgimento in procedimenti molto più gravi.