Dichiarazioni dei redditi addio, da oggi dovete dichiarare così quello che avete: la rivoluzione è iniziata

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Dichiarazione dei redditi addio, ecco come (Freepik Foto) - www.statodonna.it

Negli ultimi tempi, muoversi tra le scadenze  non è più una questione solo di precisione, ma anche di capacità di adattamento.

Il calendario fiscale non è più fisso come un tempo: oggi è un sistema mobile, che cambia spesso direzione e che costringe molti a restare vigili.

Chi gestisce i propri doveri amministrativi ha imparato che non basta più rispettare vecchie abitudini: ogni anno può portare modifiche sostanziali. Per questo, aggiornarsi non è solo utile, è diventato indispensabile.

Lo scenario attuale ci parla di una pubblica amministrazione più propensa alla flessibilità. Ma questo non significa che le cose siano più semplici: significa solo che occorre sapersi muovere con consapevolezza tra nuove scadenze e possibilità di proroga.

Insomma, non è più solo questione di pagare in tempo, ma di sapere quando e come farlo. Una gestione attenta oggi può fare la differenza tra un adempimento sereno e una corsa all’ultimo minuto, con il rischio di sanzioni.

Le nuove regole: cosa cambia nel 2025

Il 2025 segna un ulteriore cambiamento nelle scadenze fiscali. Secondo quanto riportato da DailyBest.it (giugno 2025), il termine per l’invio del modello 730 – sia precompilato che ordinario – è stato fissato al 30 settembre. Per chi invece utilizza il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico), il termine massimo per l’invio telematico è il 31 ottobre, mentre in casi particolari (es. eredi) è ancora consentito l’invio cartaceo entro il 30 giugno.

Sul fronte dei versamenti, la proroga più rilevante riguarda i titolari di partita IVA in regime forfettario o soggetti ISA. Invece del classico 30 giugno, potranno effettuare il pagamento del saldo 2024 e del primo acconto 2025 entro il 21 luglio senza maggiorazioni, oppure posticipare al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%. Per chi sceglie la rateizzazione, si applica un interesse forfettario dello 0,33% mensile sulle rate successive.

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Chi è coinvolto: attenzione alle categorie

I lavoratori dipendenti e pensionati restano legati al calendario tradizionale: scadenza per i versamenti al 30 giugno, prorogabile al 30 luglio applicando lo 0,4% di interesse. Anche in questo caso è consentita la rateizzazione, ma secondo il piano mensile predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

I liberi professionisti, freelance e imprese individuali, in particolare quelli in regime forfettario o soggetti agli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), hanno più margine. La possibilità di posticipare i versamenti di luglio o agosto, unita alla facoltà di rateizzare, offre un’importante finestra di respiro, soprattutto nei mesi estivi in cui la liquidità può essere più ridotta. In sintesi, controllare le nuove scadenze è fondamentale per evitare errori. Ogni categoria ha regole precise, e approfittare delle proroghe può fare la differenza. Pianificare ora significa evitare imprevisti, soprattutto in un sistema fiscale in continua trasformazione.