Autovelox addio, da oggi sono innocui al 100%: se vi fanno multe sono carta straccia | La rivoluzione è iniziata

Un piccolo cavillo può annullarla (depositphotos.com) - www.statodonna.it
Un’informazione poco conosciuta può far annullare le sanzioni degli autovelox: ecco cosa bisogna conoscere.
Nel contesto delle leggi sul traffico in Italia, le norme non sono sempre facilmente comprensibili. Lo stesso Codice della Strada è decisamente controverso.
Per numerosi conducenti, ogni multa ricevuta può sembrare un mero importo da saldare senza eccessivi interrogativi onde evitare ulteriori complicazioni.
Tuttavia, all’interno dei regolamenti e delle sentenze potrebbero forse esserci riferimenti normativi che, se compresi correttamente, potrebbero arrecare a diversi scenari.
Nello specifico, si tratta della distinzione tra un pagamento obbligatorio e una sanzione da annullare. Capiamo quindi in quali situazioni essere preparati adeguatamente.
Un passaggio importante
Una recente pubblicazione a cura di Mister Gadget.tech svela un’importante passaggio nella legislazione riguardante gli autovelox in Italia. In seguito a diverse decisioni della Corte di Cassazione, si stabilisce l’esistenza di un fattore tecnico in grado di annullare le sanzioni per eccesso di velocità: la mancanza di omologazione del dispositivo di misurazione. Infatti, qualora il dispositivo sia unicamente approvato ma non omologato dal Ministero competente, la sanzione inflitta è, secondo la Corte di Cassazione, suscettibile di annullamento legale.
Tuttavia, sottolinea la fonte, per far sì che questa nullità abbia effetto, il cittadino deve intervenire autonomamente. In particolare, la Suprema Corte ha sottolineato che è indispensabile presentare una querela di falso nei confronti dell’agente accertatore che ha redatto il verbale, rendendo di conseguenza la procedura non automatica.

Le verifiche del caso
Per valutare se una multa possa essere annullata, è fondamentale iniziare controllando nel verbale il tipo e la sigla dell’autovelox, e attraverso il numero di decreto verificare l’effettiva omologazione del dispositivo. Mister Gadget suggerisce due metodi di verifica: la ricerca mirata su internet oppure una richiesta formale di accesso agli atti all’ente che ha redatto il verbale (Polizia Stradale, Polizia Locale, ecc. ), il quale è tenuto a rispondere entro 30 giorni. Dopo aver verificato l’assenza di omologazione, si può decidere di presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni, oppure di fare appello al Giudice di Pace, entro 30 giorni.
Il ricorso presso il Prefetto non comporta al cittadino alcun costo, ma può portare al raddoppio della sanzione nel caso in cui questo si veda respinto; mentre il ricorso al Giudice di Pace richiede l’acquisto di una marca da bollo (di almeno 43 euro) e l’avvio di un contenzioso, ma non comporta necessariamente un aumento della spesa in caso di esito sfavorevole. Il punto cruciale è che, in entrambe le situazioni, una volta verificata l’assenza di omologazione, la sanzione deve essere considerata giuridicamente nulla e non è necessario pagarla.