Addio tasse, “Chi fa questo lavoro non le paga più”: passato il ‘decreto’ epocale

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Potete dirgli addio (canva.com) - www.statodonna.it

Nell’ambito di un settore lavorativo in continua evoluzione, si erge il cambiamento: una nuova direzione per chi si impegna quotidianamente.

Non sempre il valore di un impiego si riflette in un compenso adeguato. Lo sanno molto bene i tirocinanti quando si trovano ad inizio carriera con sacrifici non sempre necessari.

Lo stesso però vale anche per quelle categorie sociali che si ritrovano a partecipare a discutibili programmi di reintegrazione lavorativa regionale, con tirocini anche in età avanzata.

In alcuni ambiti, l’intensità del lavoro richiesto può essere in contrapposizione con la stabilità del guadagno, causando una distinzione che si avverte maggiormente in certi periodi.

Tuttavia, in un panorama dove la difficoltà di trovare personale è aumentata, la politica ha deciso di intervenire, cercando di combinare l’attrattiva dell’occupazione con un miglioramento della remunerazione.

Le novità in arrivo

La notizia è stata condivisa dal portale di informazione legale Brocardi: con la legge di Bilancio 2025 sono state introdotte due novità significative per i dipendenti nel settore turistico, della ristorazione e dell’accoglienza in generale. Il primo intervento riguarda un’integrazione speciale destinata soprattutto a chi lavora in modalità straordinaria o durante la notte nei giorni festivi.

La misura è stata concepita per promuovere la stabilità lavorativa, soprattutto nei mesi estivi, e si rivolge ai lavoratori del settore privato con un reddito annuale da lavoro dipendente non superiore a 40. 000 euro nel 2024. L’integrazione sarà del 15% sulla retribuzione lorda per tali prestazioni e, cosa importante, non sarà inclusa nel reddito tassabile. Il datore di lavoro potrà registrare tali somme nella Certificazione Unica e recuperarle tramite compensazione nel sistema Uniemens.

Lavoratrice turismo
A tutela della categoria (canva.com) – www.statodonna.it

Un ampliamento significativo

La seconda iniziativa, riporta la fonte, riguarda la gestione fiscale delle mance, che rappresentano spesso una parte considerevole della retribuzione per chi opera a stretto contatto con il pubblico. Con il nuovo regime introdotto dalla manovra per il 2025, il limite del reddito per beneficiare della detassazione è stato innalzato da 50. 000 a 75. 000 euro all’anno. Allo stesso tempo, la soglia massima per l’imposta sostitutiva al 5% (che rimpiazza Irpef e le eventuali addizionali) è stata estesa fino al 30% del reddito percepito nell’anno precedente.

Quest’ultima introduzione, specifica Brocardi, rappresenta un ampliamento significativo rispetto al limite precedente del 25%, con l’obiettivo di rendere più vantaggiosa e soprattutto regolare la gestione delle mance in ambito professionale. Entrambe le iniziative, sebbene abbiano un carattere temporaneo – ovvero dal 1° gennaio al 30 settembre 2025 – segnano comunque un passo concreto nel riconoscimento del valore lavorativo in settori spesso trascurati; coloro che desiderano rinunciare alla detassazione delle mance potranno comunque farlo, comunicandolo per iscritto.