Assegno di inclusione addio, l’INPS ha inviato la comunicazione a tutti | Arrivato il momento temuto dagli italiani

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Fine assegno d'inclusione, ecco cosa succede (Freepik Foto) - www.statodonna.it

Negli ultimi mesi, molte famiglie italiane hanno vissuto una fase di transizione sul piano economico e sociale.

I cambiamenti normativi e le nuove politiche introdotte hanno avuto un impatto diretto sulla quotidianità, generando dubbi, attese e, in alcuni casi, preoccupazioni diffuse. In questo contesto, gli enti preposti alla gestione delle misure di sostegno hanno avviato comunicazioni mirate per chiarire la situazione e indicare i prossimi passi.

Le novità introdotte si inseriscono in un percorso già tracciato da tempo, volto a riformare gli strumenti di accompagnamento al reddito. Tuttavia, ogni aggiornamento normativo comporta necessariamente una fase di adattamento, sia per le istituzioni che per i cittadini. Il ruolo dell’informazione, dunque, diventa centrale per evitare disorientamenti e per garantire la corretta applicazione delle misure.

Molti nuclei familiari si sono trovati di fronte a un cambiamento improvviso che ha richiesto tempestività e attenzione. In particolare, l’invio di comunicazioni ufficiali ha segnato un momento cruciale per comprendere come muoversi, a chi rivolgersi e quali opzioni siano disponibili per evitare interruzioni nei benefici previsti.

In questo scenario di attesa e ridefinizione, è importante analizzare con chiarezza ciò che è accaduto, quali sono i passaggi da seguire e quali strumenti sono stati messi a disposizione per accompagnare la fase di transizione in modo ordinato e continuativo.

Un messaggio inatteso da parte degli enti

Nei giorni scorsi, migliaia di cittadini hanno ricevuto un SMS ufficiale che segnalava la conclusione del primo ciclo di una misura di sostegno durata 18 mesi. Il messaggio, proveniente dall’INPS, informava che per proseguire con la prestazione sarebbe stato necessario presentare una nuova domanda a partire dal mese successivo. La comunicazione ha generato un’ondata di richieste di chiarimento, soprattutto da parte di chi temeva di perdere il beneficio.

La situazione riguarda in particolare i percettori che avevano avviato la misura all’inizio del 2024 e che, giunti a metà 2025, si trovano ora a dover rinnovare formalmente l’adesione. Non si tratta però di un’interruzione definitiva: il nuovo ciclo può essere attivato senza ripetere tutti gli step iniziali, a patto che il nucleo familiare non abbia subito variazioni. In caso contrario, sarà necessario ripercorrere l’intero iter, compresa l’iscrizione ai servizi sociali e lavorativi territoriali.

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Assegno unico addio, ecco cosa succede (Freepik Foto) – www.statodonna.it

Cosa cambia dal prossimo mese

A partire dal 1° luglio è possibile presentare la domanda per accedere a un nuovo periodo di fruizione della misura. Se il rinnovo sarà approvato, il pagamento ricomincerà regolarmente dal mese di agosto. In questo modo, si potrà assicurare una certa continuità nel sostegno economico alle famiglie interessate, evitando lunghi periodi di scopertura.

Per coprire il mese di luglio, durante il quale la prestazione risulta formalmente sospesa, il Governo ha previsto un contributo straordinario una tantum. Si tratta di un cosiddetto “bonus ponte”, pensato proprio per evitare il vuoto temporale tra un ciclo e l’altro. L’importo si aggira intorno ai 450-500 euro e sarà erogato automaticamente a chi ha completato i 18 mesi e presenta i requisiti per il rinnovo.