AGENZIA DELLE ENTRATE, arrivata la lettera killer: stanno controllando pure i soldi che avete sotto al materasso

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Ma perché l'hai ricevuta?

Una lettera terrificante (Canva) - statodonna.it

Se dovesse arrivarti una certa lettera dall’Agenzia delle Entrate, devi controllare immediatamente la tua reale posizione debitoria.

Sempre più famiglie italiane, si ritrovano a ricevere bollette relative a consumi di anni precedenti, spesso già caduti in prescrizione. E questo fenomeno, non fa altro che creare confusione e preoccupazione, fra i consumatori, i quali non sempre sanno appunto come comportarsi, di fronte a queste richieste di pagamento.

Una delle ragioni principali è legata ai ritardi nelle letture dei contatori, o nella fatturazione da parte dei gestori. Errori amministrativi, o cambi di fornitore, in grado di generare proprio degli accumuli di dati che emergono solo dopo anni.

In altri casi, le aziende inviano bollette “vecchie”, nella speranza che il consumatore paghi senza contestare; magari per paura di vedersi interrompere la fornitura, o di accumulare debiti. Tuttavia, esiste un termine di prescrizione, generalmente fissato in due anni, per luce, gas e acqua.

Essendo, quindi, importante sapere che il consumatore ha il diritto di non pagare bollette prescritte, potendo contestarle formalmente, per tutelarsi da richieste indebite.

Un Fisco più vicino ai cittadini

L’Agenzia delle Entrate, punta sempre più sulla collaborazione con i contribuenti, per favorire il corretto adempimento fiscale. Motivo per cui, nei prossimi tre anni, si prevede l’invio di circa 7,5 milioni di lettere di compliance, strumenti utili per segnalare possibili irregolarità, così da invitare i cittadini a verificare e, se necessario, correggere le proprie dichiarazioni fiscali. Un approccio, questo, mirante proprio al recupero di somme evase, senza ricorrere a procedure sanzionatorie immediate.

Il piano di ampliamento delle comunicazioni, si inserisce in un percorso già avviato il quale, negli ultimi anni, ha mostrato risultati significativi. Nel 2023, per esempio, il recupero derivante dalla compliance, ha raggiunto i 4,2 miliardi di euro. Mentre l’utilizzo di tecnologie avanzate, e l’analisi dei dati, consente di individuare rapidamente errori legati soprattutto all’Iva e alle dichiarazioni incomplete. Che nello specifico, rappresentano l’87% delle irregolarità segnalate.

Per regolarizzare la propria posizione
Verificare i dati (Canva) – statodonna.it

Regolarizzarsi, per evitare sanzioni

Ricevere una lettera di compliance, non equivale comunque a una contestazione formale, ma rappresenta invece un invito a verificare i dati dichiarati, e a regolarizzare eventuali errori, in modo del tutto spontaneo. Andando, questo, a consentire ai contribuenti di evitare sanzioni più pesanti, e di mantenere un rapporto trasparente, con l’amministrazione fiscale. E come sottolineato da brocardi.it, il sistema punta alla prevenzione e al rispetto delle regole, senza creare un eventuale clima di timore.

Il Fisco, in ogni caso, intensificherà anche i controlli sulle agevolazioni edilizie, e sulle comunicazioni legate alla cessione del credito. Con l’obiettivo precipuo di garantire una maggior correttezza e tempestività nelle verifiche, migliorando così la fiducia dei cittadini, e la qualità del sistema fiscale italiano.