Pensione, “Aumento obbligatorio per tutti”: da questo mese prendete di più tutti | Non esistono eccezioni

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Aumento pensioni novità (Canva foto) - www.statodonna.it

Nuova soglia minima per l’assegno di invalidità: chi rientra nei requisiti ora riceverà molti più soldi al mese.

Per molti, il concetto stesso di pensione rappresenta una certezza, un traguardo conquistato con anni di contributi e sacrifici. Altri, invece, affrontano un percorso più complesso, segnato da malattie o limitazioni fisiche che rendono impossibile proseguire la propria attività lavorativa. In questi casi, entra in gioco l’assegno ordinario di invalidità, un sostegno economico che, fino a poco tempo fa, non garantiva sempre un trattamento equo.

Da tempo, infatti, esisteva una disparità tra i beneficiari a seconda del sistema con cui veniva calcolata la prestazione: retributivo o contributivo. Una distinzione tecnica ma determinante, capace di generare differenze anche significative nell’importo ricevuto. Chi rientrava nel secondo caso – cioè quello contributivo – si trovava spesso con somme inferiori, senza possibilità di accedere all’integrazione al minimo.

Una questione che è arrivata fino ai giudici, chiamati a valutare se tale trattamento fosse compatibile con i principi costituzionali. E mentre per anni la situazione è rimasta invariata, qualcosa è cambiato in modo radicale in seguito a una decisione recente, che ha messo fine a una lunga disparità. Le ripercussioni sono già visibili e, per molti, avranno un effetto concreto sin dal prossimo assegno mensile.

una novità giuridica cambia le regole

Con la sentenza n. 94 del 3 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di integrazione al minimo per gli assegni di invalidità calcolati interamente con il sistema contributivo. Questo significa che, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale, tutti i nuovi assegni che risultano inferiori a 603,39 euro saranno automaticamente adeguati a tale importo.

Come spiega Brocardi, l’effetto della decisione non è retroattivo: chi ha percepito meno in passato non riceverà arretrati. L’adeguamento riguarda solo i nuovi trattamenti di invalidità liquidati da luglio 2025 in poi. Per questi, l’importo minimo mensile sarà garantito, indipendentemente dal metodo di calcolo usato. Si tratta di un passo importante verso una maggiore equità, anche se limitato a chi maturerà il diritto solo da ora in avanti.

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Aumento delle pensioni novità (Canva foto) – www.statodonna.it

Cosa cambia per i nuovi beneficiari dell’assegno

Chi presenterà domanda per l’assegno ordinario di invalidità a partire dalla pubblicazione della sentenza, potrà contare su un’importante tutela economica: anche in presenza di un calcolo contributivo, l’importo mensile non potrà più essere inferiore alla nuova soglia di 603,39 euro. Questo adeguamento si traduce in una garanzia concreta per tutti coloro che, a causa di malattia o disabilità, non possono più svolgere un’attività lavorativa in modo continuativo e redditizio.

La decisione della Corte Costituzionale rappresenta una risposta a lungo attesa da parte di chi si è visto riconoscere l’invalidità, ma ha ricevuto importi ritenuti insufficienti per una vita dignitosa. Il principio sancito è chiaro: il diritto a un minimo vitale deve valere per tutti, a prescindere dal sistema di calcolo applicato. Una svolta che, pur non sanando le disparità passate, fissa un nuovo standard di riferimento per il futuro.