Affitto addio, “Non cacciate più un euro di tasca vostra”: la casa ve la paga lo Stato

Affitto addio, ecco cosa succede (Freepik Foto)- www.statodonna.it
Nel cuore delle grandi città, il percorso verso l’autonomia può sembrare un sentiero in salita.
Tra affitti elevati, contratti precari e un costo della vita in continua crescita, i più giovani spesso si trovano a dover rinunciare a una stabilità abitativa che dovrebbe rappresentare un diritto, non un lusso.
Molti iniziano a costruire il proprio futuro in contesti urbani dove le opportunità lavorative abbondano, ma la possibilità di trovare un alloggio dignitoso resta una sfida. In questi scenari, diventa evidente quanto sia importante l’equilibrio tra reddito e spese fisse, specialmente per chi muove i primi passi nel mondo del lavoro.
Nonostante la voglia di indipendenza sia forte, spesso il compromesso tra qualità della vita e sostenibilità economica è difficile da raggiungere. L’idea di potersi realizzare senza sacrificare tutto lo stipendio in affitto sembra, per molti, solo un’utopia.
Ma qualcosa si muove. Alcune amministrazioni locali iniziano a mettere in campo strumenti nuovi, pensati proprio per i giovani lavoratori che stanno costruendo la propria vita lontano dalla casa d’origine.
Una misura che cambia le carte in tavola
Il Comune di Milano ha lanciato nel luglio 2025 un’iniziativa concreta a favore dei giovani under 35 con lavoro attivo nella città: si tratta della “Misura Unica – Sostegno affitto per giovani lavoratori”, una misura che prevede un contributo fino a 2.400 euro a copertura del canone di locazione. Il beneficio è riservato a chi ha un contratto di affitto registrato da almeno sei mesi, è residente a Milano e ha un reddito ISEE non superiore a 26.000 euro. Il contributo, una tantum, è erogato direttamente al proprietario dell’immobile.
Come riportato da Orizzonte Scuola (orizzontescuola.it), l’obiettivo è alleggerire la pressione abitativa su una fascia di popolazione spesso esclusa dalle politiche tradizionali di sostegno. I fondi disponibili ammontano a circa 1,21 milioni di euro, e l’accesso avviene tramite piattaforma dedicata, con autenticazione SPID o CIE. Le richieste saranno accolte in ordine cronologico fino a esaurimento risorse.

Chi può davvero beneficiarne
Questa misura non è rivolta genericamente a tutti i giovani, ma a un target ben preciso: chi, pur lavorando, non riesce a sostenere in modo autonomo il costo dell’abitare a Milano. Per accedere al contributo, è essenziale dimostrare un’attività lavorativa continuativa dal 1° settembre 2023, possedere un contratto d’affitto in regola con almeno 12 mesi di validità residua, e non avere diritti di proprietà su immobili adeguati in Lombardia.
Inoltre, come sottolinea Orizzonte Scuola, il sostegno è destinato anche a cittadini extra-UE con regolare permesso di soggiorno, purché residenti e lavoratori nella città metropolitana. Questo rende la misura inclusiva e aderente alla realtà demografica milanese, dove la componente giovanile è estremamente variegata. È una risposta concreta alle esigenze di chi contribuisce quotidianamente alla vita economica e sociale della città, ma che fino a oggi è rimasto ai margini delle politiche di welfare abitativo.