Rivoluzione TARI, “Ve lo trovate in bolletta”: ricevete salassi su salassi ogni mese | Italiani ribellarvi non servirà a nulla

Una tassa discussa (canva.com) - www.statodonna.it
È in arrivo un cambiamento significativo nei conti mensili, e la trasformazione riguarderà la TARI. Le conseguenze sono importanti.
Nel panorama delle consuetudini italiane, poche cose infastidiscono tanto quanto l’apertura di una fattura. Che si tratti di elettricità, gas o acqua, i continui aumenti e l’inflazione silenziosa hanno trasformato quelle cifre in qualcosa di più oneroso del semplice importo da saldare.
Ogni voce di spesa rappresenta un barometro indiretto della propria situazione, e sempre più spesso diventa un segnale delle difficoltà quotidiane.
Se in passato le spese per i servizi primari erano considerate prevedibili, oggi si trasformano in un campo minato e di battaglia tra diritti, obblighi e strategie di riscossione.
Proprio per questo, una nuova proposta al vaglio rischia di stravolgere l’intero sistema. E riguarda la TARI, tassa di per sé già abbondantemente discussa, e certamente non in positivo.
La nuova riscossione
Secondo quanto riportato da Antenna Sud, a Brindisi è stata presentata una proposta innovativa che potrebbe rivoluzionare il metodo di riscossione della TARI. L’idea nasce da un’emergenza ormai radicata: la città pugliese vanta un triste primato, con una delle TARI più care d’Italia e un’evasione tra le più alte. Si parla di oltre il 36% di mancati pagamenti, un dato che mette in luce non solo reali difficoltà economiche, ma anche un sistema di controlli con ampie lacune.
L’intervento del consigliere comunale Nicola Di Donna è stato diretto: “È l’unico modo per ridurre l’evasione“. La proposta, presentata dal gruppo di Forza Italia, prevede di includere il pagamento della TARI nella bolletta della luce, seguendo il modello già in uso per il Canone Rai. Secondo Di Donna, dove c’è energia elettrica c’è sicuramente un’abitazione o un’attività commerciale, e quindi anche un dovere di contribuire. Questa logica permetterebbe di censire meglio gli immobili e di ottimizzare la riscossione fiscale.

Le dimensioni del progetto
Come riporta la fonte, tramite l’onorevole Mauro Dattis, è già stato depositato un emendamento a Roma, che consentirebbe ai comuni italiani di adottare questa modalità di riscossione già da quest’anno. Anche se il Parlamento dovesse bloccarne l’adozione formale, nulla impedirebbe ai comuni di stipulare accordi diretti autonomi con i fornitori di energia elettrica per riscuotere la tassa autonomamente.
Il principio è lo stesso: se tutti pagano, la pressione fiscale diminuisce per ciascuno. Ma in realtà, resta aperto il dibattito sull’equità di integrare una tassa comunale in un servizio essenziale a livello nazionale come l’energia elettrica. L’operazione potrebbe colpire gli evasori, ma anche aumentare, a detta della fonte, le difficoltà per le famiglie che già fanno fatica a sostenere le spese di tutti i giorni. Un rischio che solleva interrogativi sull’equilibrio tra efficienza fiscale e protezione sociale, quindi, e sul quale il dibattito resta aperto.