Ultim’ora stipendi, “Chi è in questa lista merita un aumento OGGI stesso” | Lo dovete pretendere e basta

Colloquio di lavoro (Pexels foto) - www.statodonna.it
Una svolta per i diritti dei lavoratori: ecco cosa sta per succede ai vostri portafogli, fate attenzione a determinate categorie.
Nel panorama giuridico italiano, le decisioni delle più alte corti giocano un ruolo fondamentale nel definire e riaffermare i diritti dei cittadini. Ogni sentenza significativa può avere un impatto profondo sulla vita quotidiana delle persone, chiarendo ambiti prima incerti e stabilendo nuovi principi di riferimento per il futuro.
Spesso, questioni complesse e dibattute per lungo tempo trovano finalmente una risoluzione definitiva attraverso l’intervento dei giudici di legittimità. Questo processo è cruciale per garantire certezza del diritto e per fornire risposte chiare a interrogativi che hanno animato professionisti e cittadini.
L’attesa per queste pronunce è sempre alta, poiché da esse dipendono spesso le sorti di contenziosi e la definizione di standard comportamentali in vari settori. Una decisione autorevole ha il potere di dissipare dubbi, armonizzare interpretazioni divergenti e tracciare un percorso più chiaro.
È in questo contesto di ricerca di chiarezza e giustizia che si inseriscono le recenti novità provenienti dagli ambienti giudiziari. Eventi come questi rafforzano la fiducia nel sistema legale e offrono nuove prospettive per la tutela degli individui in ambiti cruciali della loro esistenza.
Il risarcimento per demansionamento
Statistiche recenti indicano che i lavoratori dipendenti sono frequentemente esposti al rischio di demansionamento, una pratica che consiste nell’assegnare in modo costante e sistematico mansioni inferiori a quelle per cui il dipendente è stato assunto o per cui ha le qualifiche. Questa situazione, purtroppo comune, può avere un impatto profondamente negativo sulla sfera psicologica e professionale del lavoratore.
Chi ha sperimentato il demansionamento sa quanto possa essere umiliante trovarsi a svolgere compiti che non rispecchiano il proprio profilo professionale o la propria preparazione. Questo può minare l’autostima e generare stati di stress, ansia e persino fenomeni depressivi, come sottolineato dagli esperti della salute mentale. Per queste ragioni, la giurisprudenza ha dovuto affrontare il tema, con numerosi lavoratori che si sono rivolti all’autorità giudiziaria per ottenere un risarcimento per i danni subiti.

L’episodio
Un caso emblematico, conclusosi l’8 maggio 2025 con la sentenza della Corte di Cassazione numero 12128, ha riguardato un’infermiera che aveva chiesto un risarcimento per essere stata adibita a svolgere mansioni proprie degli operatori socio-sanitari (OSS). La Corte d’Appello aveva già riconosciuto una lesione della sua dignità professionale e dell’immagine lavorativa, liquidando un risarcimento pari al 6% della retribuzione. La Cassazione ha confermato questa decisione.
È importante chiarire che la richiesta di svolgere attività da OSS non è illegittima in sé per gli infermieri, in quanto l’articolo 49 del Codice Deontologico degli Infermeri prevede la possibilità di sopperire a carenze di servizi in via eccezionale e nell’interesse degli assistiti. Tuttavia, come precisato dalla Cassazione, tali attività devono essere prossime a quelle infermieristiche e la richiesta deve essere del tutto eccezionale e temporanea. Se l’attribuzione di mansioni inferiori diventa sistematica e duratura, il lavoratore ha pieno diritto al risarcimento del danno subito.