B&B addio, da oggi chiusi per sempre: o prenotate in albergo o vi state a casa vostra

Chiusi i battenti (canva.com) - www.statodonna.it
Le regole che rischiano di cambiare l’ospitalità alberghiera: ecco perché molti B&B potrebbero chiudere definitivamente i battenti.
Molti di noi in fase pandemica si sono ritrovati a dover riscrivere la propria storia, affidandosi per lo più alle strutture alberghiere (le quali ai tempi avevano abbattuto particolarmente i loro prezzi ).Tutto ciò ormai è un più che lontano passato, grazie ad un grosso boom del turismo attuale, con discutibili risultati sull’impatto residenziale ma con enormi numeri per il settore.
Vediamo quindi quanto il mondo dell’ospitalità stia cambiando continuamente, e anche le formule più semplici, come il bed and breakfast, devono adeguarsi alle nuove regole del gioco.
Quella che per molti era una soluzione facile e familiare per avviare un’attività o offrire un’accoglienza, oggi si confronta con regole più severe e rigide.
Tra semplificazioni apparenti e obblighi crescenti, l’accoglienza “fai da te” si trova davanti a un bivio: diventare più professionale o rischiare di sparire.
I nuovi obblighi del settore
Dal 1° gennaio 2025, ogni B&B è obbligato a avere un Codice Identificativo Nazionale (CIN), come richiesto dal Ministero del Turismo per gestire al meglio il settore delle strutture ricettive. Come segnala Brocardi.it, se non si espone il codice nell’alloggio e nelle pubblicità, si rischiano sanzioni molto pesanti, fino a 8.000 euro di multa! La regola si aggiunge a quelle già esistenti, come la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), da presentare al Comune tramite lo sportello SUAP, e all’eventuale apertura della partita IVA, se l’attività assume caratteristiche imprenditoriali.
In sostanza, si tratta di un’attività che sovrasta parametri quali gestione continuativa, pubblicità online, prenotazione automatizzata o l’offerta di servizi extra. Secondo le leggi, solo i Bed & Breakfast che rispettano le seguenti condizioni possono operare senza partita IVA: avere 3 e 6 camere e 20 posti letto, chiudere 90 giorni all’anno, essere gestiti dal proprietario residente nell’immobile, e limitarsi a pernottamento e colazione. Se si supera una di queste soglie, si considera il tutto al pari di un’attività imprenditoriale, con ovvia imposizione delle tasse.

Obiettivi e discrepanze
L’obiettivo sarebbe aumentare trasparenza e sicurezza, ma per molti piccoli gestori si traduce in un percorso più complicato. Dato quanto riporta Brocardi, chi non si adegua rischia di vedersi interrompere l’attività, specialmente se non si ricorda di registrare il CIN. A differenza di case vacanza o affittacamere, i B&B hanno regole più restrittive e non possono offrire pacchetti turistici o esperienze guidate, specialmente se la gestione è più familiare e flessibile.
Con il mercato sempre più orientato all’imprenditorialità, l’accoglienza alberghiera standard rischia di perdere terreno, lasciando spazio solo a chi è disposto a diventare un vero operatore turistico. In sintesi, queste regole potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui si conduce l’hospitality a livello familiare.