Addio al lavoro più antico del mondo, l’intelligenza artificiale lo ha demolito: migliaia di persone rimaste in mezzo alla via

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Molto presto

L'IA prenderà il tuo posto (Canva) - statodonna.it

L’intelligenza artificiale, molto presto, manderà in pensione (anche anticipata) parecchi lavoratori. Soprattutto di alcuni settori.

Il computer quantico è una nuova generazione di dispositivo di calcolo, in grado di sfruttare i principi della meccanica quantistica, proprio per elaborare informazioni in modo molto diverso, rispetto ai computer tradizionali. Poiché a differenza dei bit classici, che possono esser solo 0 o 1, il computer quantico utilizza qubit, i quali possono esistere in più stati contemporaneamente, grazie alla sovrapposizione.

Il loro funzionamento, si basa su fenomeni quantistici come la sovrapposizione e l’entanglement, tali da permettere di effettuare calcoli complessi in parallelo, e con velocità molto superiori, rispetto a quelle dei computer classici. E questo rende il computer quantico, particolarmente adatto a risolvere problemi complessi, in campi come la crittografia, la chimica, e l’intelligenza artificiale.

La capacità di elaborare molte combinazioni contemporaneamente, inoltre, consente a questo tipo di computer di affrontare problemi che oggi richiederebbero tempi computazionali proibitivi. E sebbene la tecnologia sia ancora in fase sperimentale, i progressi promettono rivoluzioni in vari settori scientifici e industriali.

Anche se, nonostante le grandi potenzialità, il computer quantico dovrà superare sfide tecniche importanti, come la stabilità dei qubit, e la gestione degli errori. Dato che, solo con ulteriori sviluppi sarà possibile vederne un utilizzo diffuso e pratico.

L’impatto dell’IA, sul mondo del lavoro

Due anni fa, Priya, assistente amministrativa, ha perso il suo lavoro a causa dell’intelligenza artificiale, la quale ha progressivamente sostituito le sue mansioni quotidiane. Esperienza, di fondo, riflettente un fenomeno globale: ovvero, quello di migliaia di professionisti che vedono l’automazione assorbire compiti prima svolti da persone. Infatti, secondo il WEF, entro il 2025 l’IA sostituirà 5 milioni di posti di lavoro, pur creandone 12 milioni nuovi. Inoltre, come riportato su tomshw.it, molte aziende stavano già pianificando di affidare attività routinarie all’IA, già nel 2024.

Le mansioni più vulnerabili, son comunque quelle ripetitive e meccaniche (come l’inserimento dati), con 7,5 milioni di posti a rischio, entro il 2027. Come anche il settore bancario, con cassieri e addetti ai prestiti; i call center e il settore legale, dove software avanzati possono appunto analizzare contratti, e riassumere testi complessi, molto più velocemente. La scrittura di contenuti base, subisce l’influenza di GPT-4 e simili, le quali automatizzano molte attività di content writing junior.

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Acquisire nuove competenze (Canva) – statodonna.it

Come reinventarsi professionalmente

Per affrontare questi cambiamenti è quindi fondamentale anticipare il futuro, sviluppando nuove competenze. Gli addetti all’inserimento dati possono, infatti, puntare sull’analisi degli stessi; mentre gli assistenti amministrativi, specializzarsi in automazione dei processi, con strumenti digitali. I contabili, evolvere in consulenti finanziari; mentre i programmatori junior, dovranno acquisire competenze avanzate in progettazione e revisione di sistemi IA. Nel retail, invece, il focus si sposta sulle interazioni umane, e sul coordinamento.

La vicenda di Priya, nello specifico, evidenzia in altre parole come la trasformazione indotta dall’IA, non sia solo una minaccia, bensì anche un’occasione. E chi saprà adattarsi e sviluppare competenze complementari all’intelligenza artificiale, avrà insomma, maggiori possibilità di successo e prosperità, in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.