Ufficiale sanità, non fatevi curare in questa regione: è pericolosissimo | Cos’hanno scoperto

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Attenzione ospedale (Canva foto) - www.statodonna.it

Crolla il mito della sanità: i nuovi dati svelano fragilità preoccupanti nel sistema regionale, ecco quali ospedali evitare.

Per anni la Lombardia è stata considerata un modello di eccellenza sanitaria, capace di attrarre pazienti da tutta Italia grazie a strutture moderne, personale qualificato e ospedali tra i migliori al mondo. Ma qualcosa, negli ultimi tempi, sembra essersi incrinato. Dietro l’apparente solidità, emergono crepe sempre più evidenti che sollevano interrogativi sulle reali condizioni dell’assistenza offerta ai cittadini.

Il contesto nazionale non aiuta: permangono grandi disparità tra le regioni, con territori in grado di garantire livelli minimi di assistenza e altri ancora in forte ritardo. Se il Nord mantiene generalmente buone performance ospedaliere, la situazione cambia radicalmente quando si guarda all’assistenza sul territorio, quella che riguarda la prevenzione, i medici di base e i servizi di prossimità.

Una delle difficoltà principali è proprio questa: assicurare prestazioni essenziali in modo uniforme su tutto il territorio. Il Nuovo sistema di garanzia (Nsg), adottato dal Ministero della Salute per monitorare la qualità dei servizi, ha rivelato differenze marcate e preoccupanti anche tra regioni vicine. Il quadro che emerge, più che una fotografia, è un avviso: l’eccellenza non è più un dato acquisito.

Ciò che colpisce è che alcune regioni tradizionalmente considerate solide stiano perdendo terreno in silenzio. Non si tratta più solo di distinguere Nord e Sud, ma di analizzare caso per caso, valutando la capacità dei sistemi regionali di rispondere ai bisogni reali della popolazione.

Una classifica che fa discutere

I dati appena pubblicati dal Ministero della Salute, come riporta Wired, mostrano che la Lombardia è scivolata dal primo al settimo posto nella classifica nazionale sulla qualità del servizio sanitario regionale. Un calo drastico di 14 punti rispetto all’anno precedente, che ha fatto suonare più di un campanello d’allarme. Il Veneto guida ora la classifica, seguito da Toscana ed Emilia-Romagna.

Il punteggio della Lombardia è crollato in particolare nell’assistenza territoriale, passata da 94,66 a 76 punti. Nonostante gli ottimi risultati ospedalieri, le carenze sul territorio sono troppo evidenti per essere ignorate. Una contraddizione che mina l’immagine costruita in decenni di investimenti e comunicazione strategica, proprio mentre altre regioni dimostrano un’evoluzione più equilibrata.

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Ospedali in Italia (Canva foto) – www.statodonna.it

Una crisi che non si può più nascondere

Il presidente Attilio Fontana ha reagito con durezza, parlando di parametri distorti e valutazioni punitive da parte del Ministero, quasi una ritorsione contro le richieste di maggiore autonomia della regione. Ma le polemiche politiche non cancellano il dato di fatto: il sistema sanitario lombardo non garantisce più ovunque i livelli essenziali di assistenza, soprattutto fuori dagli ospedali.

I segnali di crisi sono concreti: liste d’attesa lunghe, carenza di medici di base, accessi impropri ai pronto soccorso. Delle 125 Case di comunità, ben 85 risultano prive di un medico di medicina generale. È qui che il sistema mostra la sua fragilità: lì dove il cittadino ha più bisogno di un contatto diretto, la rete è lacunosa.