INPS, 10 anni di contributi in regalo: basta una firmetta e sono vostri | Che aspettate ad approfittarne

Lavoratore felice (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
C’è un modo per trasformare questi anni in contributi pensionistici: pochi lo conoscono, ancora meno lo usano.
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di pensioni, ma quasi mai in modo rassicurante. Per chi ha iniziato a lavorare tardi o ha avuto un percorso un po’ a zig zag, il momento del ritiro sembra sempre più un miraggio.
Il sistema contributivo ha reso tutto più rigido e ogni anno di lavoro conta. Ma — e qui viene il bello — ci sono anche altre strade per far crescere quei famosi contributi, e non tutti lo sanno. Oppure molti non lo sfruttano.
Con l’arrivo di nuove tecnologie e strumenti online, capire come gestire la propria pensione è diventato un po’ più semplice. O meglio, più accessibile. Ci sono simulatori, modelli, agevolazioni che aiutano a pianificare meglio, ma tra tutte le opzioni ce n’è una in particolare che molti ignorano.
Eppure, può fare davvero una grandissima differenza. Il problema, diciamolo, è che non tutti gli anni contano allo stesso modo. Ci sono periodi in cui si studia, si cerca lavoro, si cambia idea… e quelli sembrano anni “persi”.
Possibilità concrete
Ma se ci fosse un modo per trasformare quegli anni in contributi veri e propri? Sembra strano, ma è una possibilità concreta che tanti possono sfruttare a loro vantaggio. Basta sapere dove guardare e soprattutto come agire.
La previdenza oggi sembra un puzzle sempre più complicato, eppure alcune mosse possono semplificare parecchio il disegno. E a volte basta poco per mettere in moto tutto. Non parliamo di magie, ma di una norma che esiste, funziona e può aiutare moltissime persone.

Un’occasione che pochi sfruttano
Come riporta anche fiscoetasse.com, l’INPS ha previsto — già da qualche anno in realtà — un’opzione molto interessante: il riscatto agevolato degli anni universitari. In pratica, chi ha studiato dopo il 1995 può “comprare” quegli anni e farli valere come se fossero stati anni lavorativi. E no, non serve vendere un rene per farlo. Il costo è fisso, rateizzabile in 10 anni e interamente deducibile dalle tasse. Non male, eh? Per ogni anno da riscattare si paga una cifra stabilita sulla base del reddito minimo degli artigiani e commercianti, moltiplicata per il 33%. Nel 2023, tanto per capirci, erano circa 5.775 euro l’anno. Perfetto per chi è appena uscito dall’università, magari con l’aiuto dei genitori.
E sì, anche loro possono detrarre la spesa se sei ancora a carico. La procedura non è complicata: si fa tutto online, sul sito dell’INPS. Basta accedere con SPID, CIE o CNS e presentare la richiesta. Ah, e non è necessario riscattare tutti gli anni — puoi anche scegliere solo quelli che ti servono. Una volta approvata, puoi pagare in 120 rate mensili. Insomma, abbastanza flessibile. Ci sono però dei limiti: non si possono riscattare gli anni fuori corso né i periodi in cui hai già versato contributi. E attenzione, questa forma agevolata non dà diritto alla detrazione del 50% prevista per altre situazioni (tipo la “pace contributiva”).