INPS nella bufera, “Slittati i pagamenti di agosto”: lavoratori i soldini ve li potete dimenticare

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Pensione in ritardo INPS (Canva foto) - www.statodonna.it

Un’anomalia nei tempi di accredito sta causando disagi tra i pensionati: ecco cosa succede per chi aspettava la somma aggiuntiva a luglio.

Negli ultimi anni, il rapporto tra cittadini e burocrazia digitale ha mostrato crepe difficili da ignorare. Uno dei punti più delicati resta quello delle prestazioni pensionistiche e dei loro tempi di erogazione, spesso soggetti a slittamenti e verifiche.

Il mese di luglio rappresenta un periodo cruciale per molti pensionati italiani, attesi da un accredito importante che può fare la differenza nel bilancio mensile. Non riceverlo, senza spiegazioni immediate, crea incertezza e accende il dibattito su come vengano gestite le informazioni da parte degli enti pubblici.

Secondo quanto previsto, la somma extra viene riconosciuta in base a una serie di requisiti anagrafici, reddituali e contributivi. Tuttavia, in alcuni casi, la verifica di questi elementi richiede ulteriori controlli o interventi manuali. Questo può comportare ritardi non legati a errori, ma a semplici rallentamenti nella trasmissione o aggiornamento dei dati. Una situazione che, per chi attende l’importo, si traduce in giorni o settimane di attesa non previsti.

L’aspetto più frustrante per molti pensionati è l’impossibilità di conoscere in anticipo eventuali posticipi. Chi ha maturato i requisiti a ridosso del termine utile o ha dovuto presentare richieste specifiche, spesso si ritrova senza certezze fino all’accredito effettivo.

Ritardi imprevisti e attese prolungate

Come riportato da Investireoggi, il motivo del mancato pagamento a luglio è da ricondurre a circostanze ben precise. La cosiddetta quattordicesima pensione viene riconosciuta automaticamente solo quando l’INPS dispone già di tutti i dati necessari. In alternativa, il pensionato deve presentare una richiesta attraverso una domanda di ricostituzione. Se quest’ultima è stata inoltrata solo nei mesi precedenti, è possibile che il pagamento venga spostato al mese successivo.

Un altro elemento da considerare è il ritardo nella comunicazione dei dati reddituali da parte dell’Agenzia delle Entrate, che può impedire all’INPS di erogare la prestazione nel mese previsto. In questi casi, pur avendo i requisiti già a luglio, l’accredito slitta automaticamente alla pensione di agosto, precisamente a partire dal primo giorno bancabile del mese. Nessun taglio quindi, ma solo un differimento tecnico legato a procedure di verifica.

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INPS logo (Depositphotos foto) – www.statodonna.it

Chi riceverà l’accredito e cosa aspettarsi

A essere interessati dal posticipo sono quindi solo coloro che, pur avendo diritto alla quattordicesima, non sono stati inclusi nell’erogazione automatica di luglio. Questo può accadere per chi è diventato pensionato nel corso del 2025, o ha maturato i requisiti poco prima della scadenza, oppure ha avuto problemi con la corretta trasmissione dei dati fiscali.

Non si tratta quindi di un’interruzione dei pagamenti, né di una penalizzazione generalizzata. Chi rientra nei parametri stabiliti riceverà regolarmente la somma spettante, seppur con qualche settimana di ritardo. L’INPS ha confermato che i versamenti riprenderanno regolarmente con la mensilità di agosto, chiarendo che si tratta solo di un temporaneo scostamento nei tempi usuali di erogazione.