“Se volete entrare nel nostro Paese ci pagate”: introdotta la Tassa Vietato l’Accesso

Un Paese impone un costo per l'ingresso. Una nuova tassa modifica le regole per i viaggiatori. Scopri dove. (Canva/Freepik) - statodonna.it
Un Paese impone un costo per l’ingresso. Una nuova tassa modifica le regole per i viaggiatori. Scopri dove.
Preparare un viaggio comporta costi imprevisti. In certe località è prevista una tassa di soggiorno. La spesa destinata al turismo locale si aggiunge al prezzo dell’alloggio. È utile informarti prima della partenza per evitare sorprese economiche.
La tassa di soggiorno serve a finanziare servizi per i visitatori. Pensa alla manutenzione delle spiagge, alla pulizia delle città o alla promozione culturale. Contribuisce a migliorare l’esperienza turistica generale. Il costo varia in base alla destinazione e al tipo di struttura ricettiva.
Parecchi viaggiatori ignorano la tassa fino all’ultimo momento. Si presenta al check-out, un piccolo supplemento inaspettato. Ciò potrebbe generare fastidio, anche se l’importo è basso. È un dettaglio da considerare nel budget della vacanza con attenzione.
Non parliamo di tasse locali sull’alloggio. Alcuni Paesi impongono costi per l’ingresso. Stiamo per dire che esistono altre imposte care da pagare per entrare nel territorio. Ciò può sorprendere chi non è informato. Come funziona?
La tassa
Il contributo extra è previsto per l’anno fiscale 2025, iniziato il 1° ottobre 2024 e con termine il 30 settembre 2025. Non è chiaro se e quando entrerà in vigore, ma esiste un’ipotesi. Per gli anni successivi è prevista la possibilità di un adeguamento all’inflazione.
Sono esentati dal versare l’importo i cittadini dei circa 40 Paesi con Visa Waiver Program, che permette di entrare senza un visto per soggiorni brevi. L’Italia rientra, ma è bene avere i documenti in ordine e pagare la tassa prima che te la chiedono. Di quale Paese parliamo?

Dove siamo
Chi va negli Stati Uniti potrebbe affrontare una spesa in più. Una legge, approvata a luglio dal presidente Trump, con misure fiscali e modifiche migratorie, prevede che il Dipartimento della Sicurezza Interna impone una nuova spesa per chi chiede un visto. L’importo, chiamato Visa integrity fee, è di 250 dollari e si applica ai visti temporanei per ingressi brevi, quali turismo, affari o studio. La notizia arriva da quifinanza.it.
Non paghi l’importo se sei cittadino di circa 40 Paesi del Visa Waiver Program, che ti permette l’ingresso negli USA senza visto per brevi soggiorni. L’Italia è tra loro, così un italiano non deve pagare 250 dollari, ma basta un giorno in più e potresti avere problemi ai controlli. Paghi 250 dollari se chiedi un visto consolare per soggiorni oltre i 90 giorni per studio, lavoro o permanenze lunghe. Non paghi nulla se entri con l’ESTA per turismo o affari fino a 90 giorni.