Ultim’ora, introdotta la Tassa TARI: pagate il doppio da oggi | Non bastava la tassa, adesso anche questa

Paghi doppio? (canva.com) - www.statodonna.it
Ti è capitato di pagare la TARI e ricevere un avviso? Cosa accade quando potrebbe non essere un’imposta aggiuntiva, ma un problema?
Nell’intricato labirinto del sistema fiscale italiano, può capitare di ritrovarsi a pagare la stessa imposta due volte, spesso senza accorgersene.
Questo accade soprattutto quando la comunicazione tra le istituzioni, gli enti locali e i contribuenti si inceppa. E determinate comunicazioni si rivelano poco efficienti.
La buona fede del cittadino, purtroppo, non sempre basta a evitare sanzioni o malintesi che si trasformano in veri e propri tormenti burocratici.
È il caso di chi, pur avendo saldato regolarmente le proprie tasse, viene improvvisamente etichettato come evasore: una situazione non solo irritante, ma anche economicamente svantaggiosa, soprattutto per certi cittadini.
Una spiacevole situazione
È ciò che è successo di recente a un pensionato di Pizzighettone, che ha raccontato la sua spiacevole esperienza al giornale La Provincia di Cremona. L’uomo, un contribuente sempre ligio al dovere, ha ricevuto una comunicazione da una società di recupero crediti per conto del Comune. Il motivo? Un presunto mancato pagamento della terza rata della TARI del 2021, pari a 175 euro. In realtà, l’importo da saldare era di 115 euro: una sanzione, e non un’imposta extra, per un versamento ritenuto inesistente.
Il pensionato, che archivia con cura ogni ricevuta, ha prontamente recuperato la prova del pagamento effettuato regolarmente all’ufficio postale. Tuttavia, questa documentazione non è stata sufficiente a far revocare la sanzione: secondo gli uffici comunali, il versamento “non risultava” e, per chiarimenti, è stato invitato a contattare direttamente l’ufficio postale. Questa paradossale situazione evidenzia un problema fondamentale: l’assenza di un sistema di tracciamento efficace tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori postali. Nel frattempo, però, i 30 giorni concessi per pagare la sanzione stanno per scadere e, se superati, potrebbero comportare ulteriori complicazioni legali.

Una questione ampia
Il cittadino ha manifestato il suo disappunto proprio al quotidiano, sottolineando come chiunque, magari meno attento o più vulnerabile, avrebbe potuto erroneamente pagare una somma che non era affatto dovuta, ma solo frutto di un errore burocratico. Il tutto aggravato dal tono minaccioso della comunicazione ricevuta.
La vicenda solleva anche una questione più ampia, secondo La Provincia: sarebbe stato sufficiente un semplice avviso da parte del Comune per evitare tutto questo, come già fatto da altre amministrazioni della zona. Invece, la gestione è stata affidata direttamente alla società di recupero crediti, lasciando i cittadini soli a destreggiarsi tra ricevute, uffici e responsabilità poco chiare. Il protagonista della vicenda è determinato a far valere i propri diritti: si recherà nuovamente all’ufficio postale, per l’ennesima volta, nella speranza di rintracciare il versamento e dimostrare, ancora una volta, di essere nel giusto.