USA: come le donne del New Jersey hanno guadagnato e perso il diritto di voto prima del 19° emendamento

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La storia del diritto di voto femminile nel New Jersey è un capitolo affascinante della storia americana, che precede il 19° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti.

Nel tumultuoso periodo della Rivoluzione Americana, il New Jersey si distinse per una decisione pionieristica e progressista: consentire alle donne di votare. Questo diritto, che sarebbe diventato un simbolo di emancipazione femminile, ebbe origine da una frase ambigua nella Costituzione dello stato risalente all’epoca rivoluzionaria. Questa ambiguità permise alle donne che soddisfacevano determinati requisiti di proprietà di partecipare alle elezioni, segnando una tappa storica per i diritti civili e l’uguaglianza di genere.

Tuttavia, nonostante questo inizio promettente, la strada verso il suffragio universale fu tutt’altro che lineare. Nel 1790, una legge esplicitamente confermò il diritto di voto alle donne che possedevano le proprietà necessarie. Questo passo legislativo non solo rese ufficiale la pratica del suffragio femminile ma dimostrò anche una sorprendente apertura mentale per l’epoca. Le donne partecipavano attivamente alla vita politica, votando e influenzando le decisioni locali e statali.

Purtroppo, questo periodo di inclusione fu di breve durata. Solo pochi anni dopo, nel 1807, il diritto di voto fu revocato con un nuovo atto legislativo. Questo cambiamento fu motivato da accuse di brogli elettorali e dall’idea che le donne non fossero adeguatamente informate per prendere decisioni politiche. La revoca del diritto di voto rappresentò un passo indietro significativo per l’uguaglianza di genere e un esempio di come i diritti acquisiti possano essere facilmente rimossi.

Le leggi del 1790 e la partecipazione femminile

Nel 1790, il New Jersey passò una legge che formalizzava il diritto di voto per le donne che possedevano determinate proprietà. Questo atto legislativo fu rivoluzionario e senza precedenti nei nuovi Stati Uniti. Le donne che soddisfacevano questi requisiti partecipavano attivamente alle elezioni, dimostrando che erano perfettamente in grado di esercitare i loro diritti civili. La loro partecipazione non era solo simbolica; influenzava i risultati elettorali e contribuiva a plasmare le politiche locali.

Questa apertura legislativa rappresentava un grande passo avanti per l’epoca, mostrando come, anche in un contesto storico dominato dagli uomini, le donne potessero avere un ruolo attivo nella politica. Le elezioni del tempo divennero un terreno di sperimentazione per il suffragio femminile, rivelando sia il potenziale che le sfide di un sistema elettorale inclusivo.

La revoca del 1807 e le sue conseguenze

Nel 1807, una nuova legge pose fine al diritto di voto femminile, una decisione che fu accolta con delusione e risentimento da molte donne del New Jersey. La revoca fu giustificata con pretesti di frode elettorale, ma in realtà rifletteva una crescente resistenza al cambiamento sociale e ai diritti delle donne. Questa inversione di marcia rappresentò una battuta d’arresto significativa per il movimento per i diritti delle donne negli Stati Uniti.

La perdita del diritto di voto ebbe effetti duraturi sulle donne del New Jersey e su quelle di tutto il paese. Invece di scoraggiarle, tuttavia, questa sconfitta divenne un catalizzatore per future mobilitazioni e battaglie per l’uguaglianza. Le donne continuarono a lottare per i loro diritti, ispirate da questo primo assaggio di partecipazione politica e consapevoli del potere del voto come strumento di cambiamento sociale.