Altro che canone Rai, è del nuovissimo canone Mediaset che dovete avere paura: costa molto di più

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Un onere soggettivo

Nuova tassa sulla tv (Canva) - statodonna.it

Oltre al classico canone tv che conosciamo tutti, ve n’è un altro che, o teniamo in considerazioni, o ci costerà un occhio della testa.

La televisione non è solo un mezzo d’intrattenimento, bensì riflette profondamente le dinamiche sociali. La sua programmazione e i contenuti trasmessi, raccontano infatti valori, mode, e preoccupazioni di un’epoca, diventando così uno specchio della società in cui viviamo.

Secondo la legge sociologica legata alla televisione, i messaggi veicolati possono modellare atteggiamenti e comportamenti del pubblico. Mentre la ripetizione di certi stereotipi o temi, crea una percezione condivisa della realtà, influenzando opinioni e norme sociali.

Attraverso selezione e rappresentazione, la televisione costruisce una realtà mediata che può dunque accentuare certi fenomeni, come anche nasconderne altri. Processo il quale contribuisce, insomma, a definire ciò che è considerato normale o deviante, all’interno della società.

Comprendere la legge sociologica della televisione è pertanto essenziale, proprio per sviluppare un approccio critico ai media. Così che si possa evitare di esser passivamente influenzati, e partecipare attivamente alla costruzione della nostra cultura e identità sociale.

Il peso degli abbonamenti televisivi

Mentre il canone Rai continua a pesare sulle tasche degli italiani, un altro costo meno visibile, ma altrettanto importante, si fa largo: ovvero, quello degli abbonamenti a pagamento di Mediaset Infinity. Offerta di contenuti premium che, sempre più frammentata, richiede appunto sottoscrizioni multiple le quali possono superare facilmente, la spesa annuale del tradizionale canone Rai. Il sistema prevede, infatti, che i contenuti più esclusivi, come partite di calcio, film di prima visione, e serie TV popolari, siano accessibili solo attraverso pacchetti aggiuntivi; mettendo sotto pressione, il budget delle famiglie.

Mediaset Infinity, non a caso, propone diverse opzioni: Infinity+, con film, serie e cartoni, on-demand; Sport, per gli appassionati di calcio, e altri eventi sportivi; e Cinema Premiere, per vedere film appena usciti nelle sale. Frammentazione che obbliga, appunto, a sottoscrivere più abbonamenti contemporaneamente, se si desidera una fruizione completa,. Il costo mensile di questi servizi, può superare i 10 euro, portando a una spesa annuale che spesso va oltre i 120 euro (molto più del canone Rai tradizionale, perciò).

Ecco cosa fare
Il caso deglli abbonamento televisivi (Canva) – statodonna.it

Libertà di scelta, o costrizione economica?

Sebbene la possibilità di scegliere liberamente quale contenuto vedere, sia un punto a favore, il sistema crea comunque una sorta di “canone Mediaset” nascosto, il quale rischia di diventare un onere significativo per tutti. La frammentazione dei contenuti, rende difficile l’accesso completo senza un impegno economico importante: motivo per cui, chi decide di rinunciare a questi abbonamenti, si trova spesso escluso da eventi molto seguiti.

La trasformazione del panorama audiovisivo, come ci dice piemontenews.it, impone dunque una riflessione sul peso economico che queste nuove modalità di fruizione, stanno esercitando sulle famiglie; essendo fondamentale valutare con attenzione, offerte e costi, poiché il modello attuale rischia d’incidere più pesantemente sul bilancio familiare, rispetto al tradizionale canone Rai.