“Multa a chi ha l’RC Auto”: italiani, meglio che l’auto la vendete | Già è successo a 1,5 milioni

0
Donna triste al telefono

La truffa che ha colpito migliaia di italiani, ecco di cosa si tratta (Freepik Foto) - www.statodonna.it

Viviamo in un’epoca in cui la ricerca di risparmio e comodità si intreccia con la necessità di fidarsi di strumenti digitali  sofisticati.

Ognuno di noi, prima o poi, si trova a dover prendere decisioni che riguardano contratti e pagamenti, e spesso lo fa online, con la sensazione di avere tutto sotto controllo. Ma quanto è reale questa sensazione?

Il problema è che, quando la fretta prende il sopravvento, la lucidità lascia spazio all’illusione. Un clic di troppo, un prezzo troppo basso per essere vero, una telefonata convincente: basta un attimo per trovarsi dall’altra parte della barricata, senza rendersene conto.

Non è questione di ingenuità, ma di contesto. Gli strumenti usati dai truffatori replicano con grande precisione loghi, documenti e procedure che dovrebbero dare sicurezza. Il risultato è che anche chi si considera esperto può cadere nella rete, convinto di aver trovato l’occasione giusta.

Ed è proprio in questo spazio ambiguo, tra convenienza apparente e rischio nascosto, che si inserisce un fenomeno in costante crescita, capace di colpire milioni di persone nel nostro Paese, spesso senza che queste lo denuncino.

Una trappola diffusa

Secondo quanto riportato da Corriere della Sera e ANSA, oltre 1,5 milioni di italiani sono caduti in un raggiro legato alla stipula di polizze nell’ultimo anno. Non si parla solo di perdite economiche: le conseguenze possono essere molto più gravi, perché chi pensa di essere in regola rischia invece multe salate e perfino il sequestro del veicolo.

Il danno complessivo stimato supera i 620 milioni di euro, eppure quasi la metà delle vittime non presenta denuncia, spesso per vergogna o per la convinzione che recuperare i soldi sia impossibile. Nel frattempo, i truffatori perfezionano i loro metodi, usando email, sms e call center fasulli per avvicinare i consumatori.

Donna triste al telefono
La truffa che ha colpito molti italiani (Freepik Foto) – www.statodonna.it

Capire per difendersi

Entrando nello specifico, i dati raccolti da Rainews mostrano come il canale più utilizzato sia quello delle mail di phishing, responsabili del 41,7% dei casi, seguite da finti operatori telefonici (27,8%) e da messaggi ingannevoli via sms (22,2%). Non mancano però truffe organizzate di persona, nelle quali a far leva è la fiducia generata da incontri diretti.

Un aspetto particolarmente interessante è la distribuzione delle vittime: la fascia tra i 25 e i 34 anni è la più colpita, con un’incidenza superiore alla media nazionale (7,6% contro il 3,8%). Anche i giovani tra i 18 e i 24 anni risultano vulnerabili, segno che familiarità con la tecnologia non significa necessariamente capacità di riconoscere un inganno ben congegnato. Bisogna guardarsi sempre le spalle (e i dispositivi!).