Lotteria, “vietato vincere”: giocate quanto volete, tanto non vi danno un centesimo | Buttate solo i vostri soldi

Vincita alla lotteria (Canva-Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Soldi su soldi, un bel bottino accaparrato, ma impossibile da riscattare. E’ successo davvero e i motivi che ci sono dietro vi lasceranno a bocca aperta.
Il gioco d’azzardo in assoluto più comune ed “innocuo” disponibile sulla piazza. Stiamo parlando, ovviamente, dei biglietti della lotteria, che ogni giorno migliaia di consumatori in tutta Italia acquistano per tentare la fortuna, nella speranza di ottenere una vincita più o meno sostanziosa.
Sebbene si sia abituati ad individuare tale pratica unicamente come retaggio dei nostri tempi, è significativo andare indietro negli annali e comprendere quando la lotteria abbia fatto la sua comparsa nel corso della storia, e nel nostro Paese.
Pensate che, al fine di spingere la popolazione, seppur indirettamente, a finanziare le opere pubbliche, fu addirittura l’antica dinastia Han, che dominava la Cina nel periodo approssimativamente corrispondente al 200 a.C. ad introdurle, o quantomeno questo è ciò che ci forniscono le prime testimonianze scritte a riguardo.
Nel continente europeo, e più nello specifico in Italia, il boom di questa pratica si ebbe in corrispondenza del Rinascimento, a partire dal 1500, rendendo partecipi gli uomini e le donne che si sono alternati nel corso della storia alle differenti evoluzioni e modifiche che hanno riguardato l’azzardo, sino ai giorni nostri.
Una vincita impensabile
La notizia riportata da Il Messaggero illustra una situazione surreale avvenuta in Texas, stato meridionale degli USA, dove il principale esempio di gioco d’azzardo è rappresentato dal Lotto Texas, che si gioca schierando una combinazione di sei numeri, senza possibilità di prevedere quali verranno estratti, lasciando che il meccanismo di gioco si basi prettamente (o esclusivamente) sulla fortuna.
Proprio nel Lone Star State un cittadino si è reso protagonista di una vincita corrispondente a 95 milioni di dollari: una cifra molto elevata, e che ha fatto interrogare niente meno che il direttore della Texas Lottery, Ryan Mindell, circa i meccanismi andati in scena dietro all’apparente “soltanto fortunato” colpo grosso. L’ipotesi diffusa dallo stesso Mindell è che si sia trattato di “uno sforzo condiviso”, ossia frutto di un’opera di collaborazione di addirittura 4 differenti rivenditori dello Stato, resisi protagonisti dell’acquisto complessivo di 25 milioni di biglietti, al prezzo di appena un dollaro l’uno.

Quali sviluppi si attendono?
Sicuramente non un investimento da nulla, indubbiamente fruttuoso se si pensa a quanto sia ammontata la cifra finale di vincita, possibile da raggiungere, di fatto, soltanto grazie alla significativa mole di biglietti acquistati. Tra l’altro, vale la pena soffermarsi sul perché la quota di biglietti complessiva abbia raggiunto proprio i 25 milioni. In una simile circostanza, considerando come il Lotto Texas imponga una scelta di numeri compresi tra 1 e 54, la probabilità di vincita finale è stata condotta a salire fino ad un abbondante 97%.
Ma il misterioso soggetto ha già ritirato l’ammontare conseguito? La risposta è no, probabilmente anche data l’enorme attenzione che Ryan Mindell ha riservato a tale circostanza, continuando ad evidenziare come, sebbene non esistano leggi statali volte a limitare l’acquisto di biglietti, il principio di equità del gioco sia venuto meno in questa specifica circostanza.