Tasse non vi temo, “8mila euro in meno da pagare”: passato il ‘decreto’ | Siete tutti salvi

Coppia felice e risparmio (Depositphotos foto) - www.statodonna.it
Il Fisco cambia volto: nuovi limiti alle detrazioni in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare.
Negli ultimi tempi, si parla sempre più spesso di tasse, sgravi, cambi di regole… e diciamocelo, non è proprio il tema più entusiasmante del mondo. Però, quando ci si ritrova con meno soldi in tasca (o più, in rari casi), improvvisamente l’interesse cresce. In mezzo a questo mare di numeri e modifiche legislative, c’è un punto fermo: qualcosa sta cambiando per tutti, anche se magari non ce ne accorgiamo subito.
Il concetto di “famiglia” torna al centro del discorso, stavolta in chiave fiscale. Non è più solo questione di quanto si guadagna, ma di *come* si è messi in casa: figli, numero di componenti, situazione particolare… tutto conta. Lo Stato guarda con occhi diversi chi ha figli e chi no, e su quella base decide quanto lasciare nelle tasche dei contribuenti. Non proprio una rivoluzione copernicana, ma comunque una bella sterzata rispetto a prima.
E poi c’è il solito problema che ritorna ogni volta che si cambia qualcosa: la chiarezza. O meglio, la mancanza di chiarezza. Tra percentuali, soglie e detrazioni che spariscono o si riducono, capire cosa si può scaricare e quanto conviene farlo è diventato un rompicapo. Anche i commercialisti, per dire, si stanno grattando la testa. Il rischio? Che uno rinunci a far valere spese legittime solo per evitare di sbagliare.
Non è finita qui. Perché a quanto pare, secondo le previsioni, tutte queste nuove regole porteranno allo Stato un bel po’ di entrate extra nei prossimi anni. Parliamo di centinaia di milioni di euro, mica spiccioli. E ovviamente, quei soldi da qualche parte devono pur arrivare. La questione quindi si fa interessante: chi guadagna qualcosa? Chi perde qualcosa? E soprattutto… chi rischia di restare fregato?
Nuove regole, nuovi calcoli
Allora, veniamo al punto. Con l’ultima manovra, sono state riscritte alcune regole chiave sulle detrazioni fiscali. Chi dichiara più di una certa soglia l’anno dovrà fare i conti con tetti massimi alle spese che si possono detrarre. Il tutto dipende da due fattori: il reddito e la composizione della famiglia. Più figli hai, più alto è il limite. Se invece sei single o senza figli, le detrazioni si riducono, e di parecchio.
Come riporta Sky TG24, la novità è operativa da questo 2025. E si applicherà a praticamente tutte le spese detraibili con l’Irpef. Quindi scuola, università, ristrutturazioni, mutui… tutto rientra nel nuovo schema. Solo alcune voci sono escluse: spese mediche, investimenti in start-up o PMI innovative e gli interessi dei mutui accesi entro fine 2024. Per il resto, si dovrà fare una selezione: cosa scaricare e cosa no.

Il cuore della misura e chi viene coinvolto
Entra in gioco un nuovo meccanismo, quello del *quoziente familiare* (eh sì, suona un po’ da matematica delle medie, ma è così). Funziona in pratica come un moltiplicatore: parte da 0,5 se non hai figli e arriva fino a 1 se ne hai più di due o almeno uno con disabilità. Il tetto massimo delle spese detraibili cambia a seconda del tuo coefficiente. Se ad esempio ti trovi nella fascia tra 75mila e 100mila euro, il massimale può andare da 7mila a quasi 14mila euro. Sopra i 100mila, le cifre scendono, ma anche lì dipende tutto dal nucleo familiare.
Chi ci guadagna? In generale, le famiglie numerose con redditi sotto i 50mila euro verranno premiate. Chi invece si trova nella fascia media o alta, ma senza figli a carico, vedrà le proprie detrazioni drasticamente ridimensionate. In sostanza, la misura ridisegna le priorità fiscali dello Stato: più sostegno a chi ha carichi familiari, meno agevolazioni per chi può “permettersi” di più.